mercoledì 12 luglio 2017

Agricoltura biologica: L’Italia cala le braghe anche sulla riforma Ue

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“Non vuole essere il tormentone estivo, ma il ministro Maurizio Martina è ormai come Cimabue: fa una cosa ne sbaglia due. Anche questa volta è riuscito a far calare le braghe all’Italia sulla riforma Ue per l’agricoltura biologica. In questo nuovo fallimento si è anche fatto aiutare dal compare europarlamentare Paolo De Castro che nulla ha fatto difronte alle tante deroghe previste dalla revisione della normativa ora al vaglio della Commissione parlamentare a Bruxelles”. Sono le parole del Segretario Lega Nord Gianantonio Da Re che precisa: “Dalle sementi fino alla zootecnia il Pd è stato compiacente nei confronti dei Paesi del Nord che considerano biologiche anche le coltivazioni fuori suolo. Di fatto sono stati traditi tutti i principi fondamentali che ispirano l’attività degli agricoltori che praticano questa scelta agronomica con serietà e con regole restrittive in cambio di un’operazione di marketing a favore di chi la professa con più leggerezza. Infatti – constata Da Re –  insieme ai prodotti italiani bio la cui coltivazione o allevamento è sottoposta a vincoli ferrei potranno circolare anche quelli esteri contaminati da presidi fitosanitari non ammessi su territorio nazionale. Poveri consumatori, ma soprattutto poveri coltivatori Martina più che il Ministro dell’Agricoltura mi sembra quello delle schifezze”.

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