mercoledì 5 luglio 2017

Coldiretti: da Novara e Vco a Roma contro l'accordo CETA

Da Novara-Vco a Roma, con le migliaia di agricoltori che oggi 5 luglio scenderanno in piazza Montecitorio per smascherare il primo trattato europeo che promuove il falso Made in Italy a tavola.
Il CETA è uno dei sette trattati internazionali di libero scambio, insieme a TTIP, TPP, TISA, NAFTA, ALCA e CAFTA, e potrebbe essere proprio la “testa d'ariete” per l'approvazione di tutti gli altri.
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Pietra del contendere è il cosiddetto trattato Ceta di libero scambio con il Canada che, per la prima volta nella storia dell’Unione, accorda, a livello internazionale, il via libera alle imitazioni dei prodotti italiani più tipici e spalanca anche le porte all’invasione di grano duro, oltre che ad ingenti quantitativi di carne a dazio zero.
Per quanto riguarda le nostre province, i settori più colpiti potrebbero essere quello vitivinicolo, della carne e dei prodotti lattiero caseari: certo è che, per le produzioni agricole di Novara-Vco, gli accordi Ceta con il Canada, rappresentano una minaccia concreta.
E’ diffusa la preoccupazione del mondo agricolo sugli impatti
economici e sociali dell’intesa sul commercio fra Europa e Canada, che il Senato dovrebbe sottoporre a ratifica, che potrebbero toccare diversi settori economici dell’agroalimentare made in Novara-Vco, dal Gorgonzola e all’intero comparto lattiero caseario fino al settore vitivinicolo, il cui appeal internazionale registra una crescita costante.
Un accordo che, oltre a legalizzare la pirateria alimentare, dando il via libera alle imitazioni canadesi dei prodotti made in Italy, apre le porte al grano duro trattato con il glifosato, vietato in Italia, e ad ingenti quantitativi di carne a dazio zero.
“In Piemonte, l'export verso il Canada vale oltre i 50 milioni di euro” sottolinea Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara Vco.
“Oggi a Roma verrà divulgato il Dossier Coldiretti sull’impatto del trattato sull’agroalimentare italiano ed esposto per la prima volta il “pacco” con le imitazioni delle specialità nazionali più prestigiose, dai formaggi ai salumi, realizzate in Canada”.
Non mancheranno azioni provocatorie a difesa del Made in Italy gravemente minacciato.
“Gli effetti del Ceta sarebbero quindi molto negativi per il nostro territorio, a cominciare dalla salute delle persone e all'ambiente, fino alle incognite sull'economia “come la concorrenza sleale che subirebbero la nostra zootecnia e la nostra cerealicotura” rileva Baudo, aggiungendo: “E' di questi giorni il lancio dell'Igp Vitellone Piemontese che garantisce una carne con una salubrità senza pari in nessuna altra parte del mondo, agevolare importazioni di produzioni di bassissima qualità come quelle canadesi e con contaminazioni che in Italia non sono consentite, arrecherebbe una concorrenza e un danno che non si può nemmeno immaginare di quantificare”.

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