L’europarlamentare siciliano Corrao: “Da
istituzioni, ostacoli assurdi, dal divieto di transumanza per gli
animali, ai vaccini. Chiesto un tavolo permanente per il comparto”
Fonte:
“In Sicilia le istituzioni stanno rendendo
la vita degli allevatori praticamente impossibile. Gli allevatori, con
circa 17.000 aziende, rappresentano una straordinaria risorsa economica
per la Sicilia e per la tutela dell’ambiente e del paesaggio, ma la loro
voce è rimasta inascoltata e umiliata. Quindi in coordinamento con
l’Associazione degli allevatori siciliani, abbiamo lanciato un tavolo
permanente per raccontare i loro problemi e sopratutto per chiedere
conto alle istituzioni di ciò che non è stato ancora fatto per tutelare
una categoria preziosa per la Sicilia”.
Ad annunciarlo è
l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao, che
accogliendo le denunce degli allevatori siciliani, porterà le loro
istanze anche ai tavoli europei di concerto con i componenti del gruppo
Parlamentare M5S all’Ars. “Oltre al certamente impreciso bando del biologico – spiega Corrao –
che ha chiuso i rubinetti dei finanziamenti portando le aziende
sull’orlo del collasso per colpa di un sistema informatico inadeguato, e
il taglio delle indennità compensative per le zone montane, le
istituzioni stanno mettendo ancora a dura prova l’esistenza degli
allevatori anche con altri ostacoli, alcuni dei quali assurdi.
Parlo per esempio delle norme che impongono il divieto di movimentazione degli animali che in alcuni casi specifici è vitale per proteggere il bestiame dalle intemperie, dalla fame e dal freddo, ma la cui violazione può comportare l’obbligo di sopprimere tutti gli animali a spese dell’allevatore.
Praticamente l’imposizione del suicidio per gli allevatori. E poi ancora l’assenza di un vaccino contro la brucellosi, che comporta un business gigantesco di carne infetta, venduta a 70 centesimi al chilo dagli speculatori ai grandi gruppi dell’industria alimentare. Se ci fosse un vaccino, come nelle regioni spagnole, la brucellosi e la tubercolosi sarebbero già state debellate.
Combattiamo, insieme ai deputati regionali, al fianco degli allevatori stremati da questa situazione. Porteremo in tutte le sedi, compresa la Commissione Europea – conclude Corrao – le loro istanze per arrivare tutelarli davvero”.
Parlo per esempio delle norme che impongono il divieto di movimentazione degli animali che in alcuni casi specifici è vitale per proteggere il bestiame dalle intemperie, dalla fame e dal freddo, ma la cui violazione può comportare l’obbligo di sopprimere tutti gli animali a spese dell’allevatore.
Praticamente l’imposizione del suicidio per gli allevatori. E poi ancora l’assenza di un vaccino contro la brucellosi, che comporta un business gigantesco di carne infetta, venduta a 70 centesimi al chilo dagli speculatori ai grandi gruppi dell’industria alimentare. Se ci fosse un vaccino, come nelle regioni spagnole, la brucellosi e la tubercolosi sarebbero già state debellate.
Combattiamo, insieme ai deputati regionali, al fianco degli allevatori stremati da questa situazione. Porteremo in tutte le sedi, compresa la Commissione Europea – conclude Corrao – le loro istanze per arrivare tutelarli davvero”.