domenica 1 ottobre 2017

Fam Ragusa: vetrina di qualità.

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Con il taglio del nastro tricolore da parte del Prefetto di Ragusa, Maria Carmela Librizzi ha aperto questa mattina i battenti la 43^ edizione della Fiera Agroalimentare Mediterranea, la tre giorni dedicata alla zootecnia, alla meccanizzazione agricola, all’agroalimentaretrasformato, al florovivaismo e ad altri settori complementari all’agricoltura.
La F.A.M., che rappresenta la più efficace vetrina del settore agricolo nell’area del Mediterraneo, ha ospitato al taglio del nastro, presso il Foro Boario di C.da Nunziata a Ragusa questa mattina, oltre ai rappresentanti degli enti organizzatori, in primo luogo la Camera di Commercio, che coordina i lavori organizzativi, anche il Comune di Ragusa e

mercoledì 27 settembre 2017

43° Ed. della FAM - Fiera Agroalimentare Mediterranea


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La Fiera Agrolimentare Mediterranea, nella sua 43a edizione, rilancia e scommette su un futuro sempre più in grande.
Nonostante la macchina organizzativa, dall’esperienza ormai consolidata negli anni, venga avviata mesi prima dell’evento, quella presentata questa mattina alla stampa, formalmente è la prima edizione della “Super Camera di Commercio” ossia la prima dopo l’accorpamento delle tre Camere di Ragusa, Catania e Siracusa. 
Da questo punto di vista non solo la FAM si conferma strumento di promozione, efficace vetrina commerciale e occasione preziosa per agricoltura e zootecnia, ma si pone in una prospettiva che non può che allargare gli orizzonti con attività che intendono migliorare ulteriormente la struttura e i vari servizi a supporto delle imprese che potranno diventare ancora più competitive in Italia e all’estero.
Numeri di eccezione che confermano l’appuntamento di fine settembre come il più grande del settore, nell’area del Mediterraneo. In oltre 25.000 metri quadrati di spazio saranno ospitate 55 aziende della meccanizzazione, con

Arriva la Wagyu, carne giapponese che si scioglie in bocca

Da bovini selezionati e col pedigree, 1 Kg costa almeno 150 euro
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ROMA - Al bando il coltello: la vera carne Wagyu, che i giapponesi consumano nelle grandi occasioni, si deve sciogliere in bocca. L'osso non c'è perché al momento l'Unione europea non ammette l'ingresso di bistecche e costate nipponiche, ma il negoziato tra Ue e governo giapponese è in corso. Nel frattempo, gli allevatori del Sol Levante hanno presentato a Roma, nel corso di un seminario aperto a diversi ristoratori e concorrenti di contest televisivi a tema cucina, la carne Wagyu, il top delle carni bovine, di cui quella Kobe è l'apice.

Il seminario fa parte di un progetto più ampio che si concluderà a gennaio 2018 e coinvolge 20 noti chef italiani, ognuno dei quali dovrà creare e preparare un piatto a base di Wagyu, ma rivisitato all'italiana. Tartare, carpaccio e straccetti le prime proposte per una carne il cui costo nei tagli

sabato 16 settembre 2017

Zootecnia: sindacati siciliani sul piede di guerra


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Sono ancora fermi i servizi alla zootecnia che il ministero dell’agricoltura, dopo il fallimento dell’Aras, ha affidato all’Aia, l’associazione italiana degli allevatori. In una nota inviata al Presidente della regione e all’assessore regionale all’agricoltura Flai Cgil, Fai Cisl , Uila Uila e Confederdia regionali denunciano la latitanza dei vertici dell’associazione, che lo scorso 2 agosto, ricordano,  hanno fatto saltare un incontro presso l’assessorato finalizzato ad assicurare il pieno riavvio delle attività per l’ 1 settembre.
I sindacati chiedono dunque un intervento della Regione presso l’Aia, con il coinvolgimento del ministero “per sbloccare la situazione, garantendo alla zootecnia siciliana un servizio adeguato e tutelando i 105 lavoratori coinvolti”. “Se entro le prossime 48 ore non avremo un riscontro – scrivono i segretari dei  quattro sindacati - saremo costretti a iniziative di lotta anche inedite”.

Formaggio Ragusano Dop, il Ministero approva modifiche disciplinare. Ecco cosa cambia.

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Le iniziative e l’attività, non semplici ma efficaci, del Consorzio per la Tutela del Formaggio Ragusano Dop, hanno prodotto i frutti da tempo sperati e fortemente voluti dai dirigenti e dagli imprenditori interessati. La proposta di modifica del disciplinare di produzione predisposta dal Consiglio di Amministrazione ed approvata dall’Assemblea Straordinaria dei soci del Consorzio, dopo aver ottenuto il parere favorevole da parte dei competenti uffici dell’Assessorato Regionale, è stata condivisa e finalmente approvata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. E ora, dopo l’avvenuta pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, si aspetta la definitiva approvazione e la conseguente registrazione del disciplinare modificato, da parte degli uffici dell’Unione Europea. Un passaggio sicuramente importante e soprattutto

sabato 9 settembre 2017

Bra, a Cheese conferenze sulla biodiversità dei formaggi

L’undicesima edizione, dal 15 al 18 settembre 2017, presenta un programma denso di appuntamenti dedicati ai temi cruciali per il settore lattiero-caseario.

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L’undicesima edizione di Cheese, dal 15 al 18 settembre 2017, presenta un programma denso di appuntamenti dedicati ai temi cruciali per il settore lattiero-caseario: latte crudo, fermenti naturali, benessere animale e cambiamenti climatici. Queste sono solo alcune delle tematiche che vengono affrontate durante Cheese con pastori e casari che hanno deciso di andare controcorrente scegliendo la strada della biodiversità, con economisti, ricercatori ed esperti di filiera. 

Mai come quest’anno, l’inaugurazione dell’edizione 2017, in programma venerdì 15 alle ore 10,30, è anche un momento per celebrare la città di Bra e uno dei suoi eventi più importanti, che ogni due anni raduna centinaia di migliaia di visitatori, produttori, giornalisti, cuochi, studiosi ed esperti. Nell’ambito dell’inaugurazione ufficiale viene conferito il premio Resistenza casearia, attribuito ai protagonisti del mondo dei formaggi che si sono distinti per passione, dedizione e impegno nella ricerca della qualità, in coerenza con i princìpi di Slow Food del buono, pulito e giusto.

Cheese prosegue nel pomeriggio con Gli Stati Generali del

MILK DAY, ALLA FIERAGRICOLA DI VERONA FILIERA LATTIERO CASEARIA A CONFRONTO

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VERONA – “Veronafiere ha pensato di istituire, nell’ambito di Fieragricola, il Milk Day, fissato per venerdì 2 febbraio 2018. L’obiettivo è creare un’area-evento, all’interno della vetrina zootecnica della 113ª rassegna internazionale dedicata all’agricoltura, che permetta un confronto di alto livello fra i produttori e la filiera sulla produzione di latte”.
Lo ha annunciato questa mattina Luciano Rizzi, Area manager Agriexpo & Technology di Veronafiere, incontrando alcuni importanti player del settore.
Partner dell’iniziativa saranno Clal.it e Teseo, portali di riferimento mondiale del comparto lattiero caseario italiano e dell’allevamento sostenibile, il Gruppo Edagricole di Bologna, appartenente alla galassia di New Business Media, con le testate Terra e Vita, Informatore Zootecnico, Il Latte, Mark Up e GdoWeek, Crea, l’Associazioni degli allevatori, le cooperative di produzione e i consorzi di tutela.
Fra gli eventi già in calendario ci sono i workshop organizzati

Vivere con gli animali, un altro allevamento è possibile

Nel saggio Vivere con gli animali, Jocelyne Porcher analizza la deriva dell’allevamento, sempre più industrializzato e inumano, chiedendosi quale sia il suo futuro.
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Da oltre diecimila anni l’uomo, ovvero fin da quando ha iniziato il processo di domesticazione di alcune specie animali, ha instaurato con loro un rapporto intenso, fatto, se non di amore, di grande rispetto, conoscenza e riconoscenza. Oggi questo rapporto ancestrale sembra essersi incrinato, forse definitivamente, a causa dell’industrializzazione dell’allevamento che ha ridotto gli animali (ma non solo) alla stregua di macchine. Cosa si potrebbe salvare oggi dell’allevamento? È ancora possibile vivere con gli animali? Da queste domande parte la ricerca di Jocelyne Porcher, sociologa francese all’Institut national de la recherche agronomique (Inra) e autrice del saggio Vivere con gli animali. Un’utopia per il XXI secolo.

Dove c’è industria, non c’è allevamento possibile

Cosa intende l’autrice per allevamento? Sgomberando subito il campo dagli equivoci specifica che “non esiste un allevamento industriale, là dove c’è industria non c’è

Il fragile equilibrio del latte

Il prezzo per il momento "tiene", ma sul mercato mondiale si inseguono scenari contrapposti che possono ribaltare la situazione. Il ruolo della Cina e delle sue strategie nei commerci internazionali.
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Il prezzo del latte spot, quello venduto fuori contratto, continua ad essere sopra i 44 centesimi al litro, il 26% in più rispetto allo scorso anno.
Puntano ancora più in alto i prezzi del latte spot tedesco, che si spingono oltre quota 45 centesimi, il 30% in più rispetto a dodici mesi fa. Situazione analoga per il latte francese.
Lo evidenzia Assolatte che pubblica anche i grafici di confronto sull'andamento dei prezzi negli ultimi anni. Numeri che sembrano confermare il buon stato di salute del mercato del latte in Europa.
 

Attenti alla Cina

Sullo sfondo si registrano tuttavia alcuni elementi che potrebbero modificare questo quadro. Partiamo dalla Cina e dal cambio di rotta delle sue importazioni.
Come riporta Clal, sempre puntuale nelle analisi sul mondo del latte, la Cina ha raddoppiato le importazioni di latte magro in polvere, ma ha drasticamente ridotto l'import di latte confezionato, i cui flussi sono diminuiti del 18,3% nei primi sette mesi del 2017.

I maggiori fornitori di questa tipologia di prodotto sono francesi, tedeschi e polacchi, che soddisfano oltre la metà della richiesta cinese, ora in flessione grazie al significativo aumento della produzione interna di latte (+18,4% nei primi cinque mesi).
Battuta di arresto della Cina anche nelle importazioni di

mercoledì 16 agosto 2017

"Se ascolti le tue origini esse parleranno ... " Hervé Mons: uno tra i più famosi maître fromager al mondo

«La maturazione non può essere capita senza una profonda conoscenza del formaggio. Il formaggio si traduce in due trasformazioni: in primo luogo la trasformazione del latte in cagliata poi quella della cagliata in formaggio. La seconda trasformazione, in francese, si chiama "Affinage".

Affinage ci permette di sviluppare texture, aromi, sapori e scorze. Senza il processo di maturazione, l'unicità e le caratteristiche di ogni formaggio non possono essere rivelate. Per quanto riguarda Hervé Mons, questa è la sua definizione del processo di maturazione ... »

La maturazione deriva da una complessa alchimia tra atmosfera, luogo e tempo.
Ci sono tre elementi decisivi: acqua, aria e temperatura.

Quando stiamo maturando un formaggio, lo stiamo crescendo, lo stiamo portando verso la sua seconda vita. Richiede una cura delicata e adeguata in relazione alla famiglia e alla regione di cui appartiene il formaggio; Legno, paglia, pietra e suolo sono i nostri alleati. Ci aiutano a mantenere le varie atmosfere delle nostre cantine.

Questo mondo vivente ha un equilibrio molto fragile e

mercoledì 9 agosto 2017

Caldo killer fa strage di animali. Negli allevamenti è una vera carneficina

Il caldo killer uccide pecore, mucche, maiali e galline: centinaia di decessi nella settimana dell'estate sahariana, in particolare, negli allevamenti di Rieti e Viterbo. Le temperature bollenti hanno causato una vera e propria emergenza. Galline e polli stramazzati a terra, uccisi dalla ondata di caldo che ha arroventato le stalle, i rifugi ed i pollai. 

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Le perdite sono ingenti e solo gli interventi di emergenza degli allevatori hanno evitato che la violenta escursione termica, con la colonnina di mercurio costantemente sopra i 40 gradi, finisse per causare nelle due province uno sterminio di proporzioni bibliche. Per salvare la vita agli animali ci si è ingegnati per assicurare refrigerio con gli impianti irrigui e con tutte le risorse di acqua disponibili. Le vacche ricoverate nelle stalle sono state bagnate più volte al giorno, le aziende suinicole hanno installato sistemi di ventilazione supplementari, mentre negli allevamenti avicoli i tubi delle reti di irrigazione sono stati

domenica 6 agosto 2017

Agricoltura siciliana al collasso: ingenti ritardi da parte dell’Agea sui pagamenti del Psr

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Il settore agricolo siciliano è letteralmente al collasso. Da anni gli addetti ai lavori lamentano le inefficienze della macchina amministrativa regionale nella gestione del settore e dei fondi comunitari ad esso destinati.
Negli ultimi tempi a tenere banco sono i ritardi da parte dell’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) sui pagamenti del Psr, riguardanti il biologico, l’indennità compensativa e altre misure. Ritardi, questi, che stanno ulteriormente sfinendo gli agricoltori, già messi a dura prova dalle ingenti nevica dello scorso inverno e, ora, dai tanti mesi di siccità.
Diversi gli appelli giunti all’assessore Cracolici, al presidente Agea Pagliardini e persino al ministro Martina, ma nulla si muove sotto il sole d’agosto. Per gli agricoltori siciliani, oltre il danno anche la beffa, infatti, continui sono i rimpalli di responsabilità tra gli attori della vicenda e nessuna

SISTEMA ALLEVATORI, FAVA: ENNESIMO COLPO DI TEATRO DEL MINISTRO MARTINA, I 15 MILIONI PROMESSI NON CI SONO

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"Sono curioso di sapere cosa diranno i sindacati di rappresentanza agricoli e degli allevatori, alla luce del recente atto della commedia inscenata dal teatrante ministro Martina, visto che il decreto del Mipaaf illustra un piano di riparto dei fondi con uno stanziamento di 7 milioni per il sistema Allevatori, contro i 22,5 promessi dopo la denuncia di Regione Lombardia e l' integrazione assicurata di 15 milioni mancanti".
E' un duro attacco quello dell'assessore all'Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che lo scorso 22 giugno aveva denunciato la scomparsa di fondi destinati ai controlli

La madre che uccide la figlia L’amara storia dell’ARAS (Associazione regionale allevatori Sicilia)

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Cinque mesi fa il Tribunale di Palermo dichiara fallito un ente, l’ARAS, che per circa 70 anni è stato al servizio degli allevatori, attivandosi per una politica tecnica ed economica attraverso il miglioramento genetico degli animali allevati in Sicilia e quindi anche per salvaguardare il reddito degli imprenditori zootecnici. L’Associazione allevatori è un ente riconosciuto giuridicamente dalla Regione che ne ha sempre sostenuto l’attività per il 90% dei costi, lasciando il resto a carico degli associati i quali hanno recuperato la loro parte attraverso i premi di miglioramento genetico.
Questa struttura è stata sempre al servizio di tutti gli allevatori e di tutte le organizzazioni di categoria, ma negli ultimi decenni la Coldiretti siciliana è stata pressantemente vicina all’ARAS, imponendole i propri uomini alla guida amministrativa non sempre sobria e parsimoniosa.
Ciò è avvenuto grazie al fatto che l’ARAS è associata all’AIA (Associazione Italiana Allevatori), da tempo satellite della Coldiretti nazionale. Da qui l’equazione “AIA = Coldiretti”. Le due organizzazioni si arrogano il diritto esclusivo di comandare sulla sorte della zootecnia siciliana

martedì 1 agosto 2017

Eurocarne, il nuovo format punta sulla sostenibilità

In concomitanza con Fieragricola 2018, il salone internazionale dedicato alla filiera delle carni si terrà dal 31 gennaio al 3 febbraio
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La 27esima edizione di Eurocarne, il salone internazionale dedicato alla filiera delle carni, per la prima volta si svolgerà in concomitanza con Fieragricola.
L’appuntamento sarà dunque a Veronafiere dal 31 gennaio al 3 febbraio 2018, con l’obiettivo di rafforzare la sinergia fra sistema allevatoriale e filiera delle carni, per arrivare al consumatore finale e rilanciare i consumi di un comparto che vale oltre 30 miliardi di euro, il 15% circa del fatturato dell’industria agroalimentare.
Nuovo format Eurocarne cambia format e si rinnova, per intercettare le nuove esigenze del mercato e offrire ai propri clienti un appuntamento di alto profilo, in grado di riunire tutti i protagonisti della filiera della carne: produttore, macellatore, trasformatore, distributore, consumatore. E senza dimenticare il circuito della filiera corta, una delle novità dell’edizione 2018.

"L’alleanza con Fieragricola, evento storico di Veronafiere,

Antibiotici, le nuove frontiere

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Da tempo la comunità scientifica internazionale ha lanciato un monito sulla crescita dei fenomeni di antibiotico-resistenza da parte di un nutrito gruppo di batteri.
Su questo argomento è stato recentemente diffuso il rapporto firmato dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), dall'agenzia europea dei medicinali (Ema) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che conferma il rapporto fra uso di antibiotici e aumento dei batteri resistenti.
 Il commissario europeo per la Salute, Vytenis Andriukaitis, nel commentare i dati del rapporto, ha affermato che “per contenere l'antibiotico-resistenza occorre combattere su tre fronti: l'uomo, l'animale e l'ambiente ed è esattamente ciò che si sta cercando di realizzare nella Ue e nel mondo con il piano di azione contro la resistenza agli antimicrobici, varato di recente”.
Chi ne usa di più I dati sul consumo di antibiotici illustrati nel rapporto evidenziano una forte disparità fra i paesi europei, con la Spagna che utilizza 3,29 tonnellate di antimicrobici e supera di larga misura l'Italia, che figura al secondo posto con poco più di due tonnellate.
Altro elemento che emerge dal rapporto è il maggior impiego di antibiotici ad uso veterinario rispetto alle quantità utilizzate in campo umano.
Il ruolo degli animali sebbene il rapporto si preoccupi di valutare il consumo di antibiotici in base alla popolazione umana e animale, sembra dimenticare un'ulteriore suddivisione fra animali in produzione e animali da affezione.
La grande diffusione di questi ultimi (circa 14 milioni di

sabato 29 luglio 2017

Latte, presente e futuro

Entro il 2026 le produzioni dovrebbero aumentare del 22% e anche per i prezzi è prevista una crescita: le previsioni del rapporto Ocse-Fao.
 
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 Fra il 2016 e il 2026 le produzioni di latte a livello mondiale dovrebbero aumentare del 22% rispetto ai volumi del periodo 2014-2016 e anche i prezzi, a medio termine, dovrebbero crescere per effetto di una domanda sostenuta.
L'incremento produttivo previsto dovrebbe essere di 178 milioni di tonnellate. Per confrontare in termini di volume l'accelerazione fino al 2026, ricordiamo che le consegne di latte dell'Unione europea nel 2016 sono state di 153,1 milioni di tonnellate (fonte: Clal.it).

A trascinare tali maggiori produzioni saranno, principalmente, i paesi in via di sviluppo, con un incremento produttivo addirittura del 77%, mentre i cosiddetti paesi sviluppati vedranno diminuire la propria incidenza di cinque punti percentuali, dal 49% del 2014-2016 al 44% del 2026.
Pakistan e India dovrebbero rappresentare il 29% della produzione totale di latte nel 2026, contro il 24% del periodo 2014-2016.
L'India dovrebbe consolidare il proprio primato, confermandosi all'apice della scala mondiale dei paesi produttori, senza tuttavia modificare più di tanto la propria

mercoledì 12 luglio 2017

I siciliani mangiano pochi formaggi isolani, i dati del progetto Putìe

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I siciliani mangiano pochi formaggi prodotti nell’isola. I più diffusi nei punti vendita, supermercati e negozi alimentari, sono il Grana Padano Dop, il Parmigiano Reggiano Dop, la Pasta filata tipo Galbanone, la Ricotta fresca di pecora siciliana, il Galbanone. I prodotti a marchio Dop più venduti sono: Grana padano, Parmigiano, Asiago, Emmental, Taleggio. Solamente al sesto posto un siciliano: il Ragusano. Il prezzo medio dei prodotti lattiero caseari venduti in Sicilia è pari a 12,88 euro circa ed ha una variabilità alta, spaziando dai 6 euro della ricotta ai 50-60 euro dei formaggi particolari. È quanto emerge dal progetto di ricerca Putie dell’Università di Catania, presentato oggi a Floresta, dal professore Giuseppe Licitra, nel corso dell’evento Nebrodi Cheese Festival, finalizzato alla promozione dei prodotti territoriali di nicchia.
 
La ricerca è stata sviluppata su 518 punti vendita distribuiti in 157 comuni della Sicilia (40% del totale). “L’obiettivo del progetto- ha spiegato Licitra –  è stato quello di rilevare tutti i prodotti caseari presenti nei banconi

Agricoltura biologica: L’Italia cala le braghe anche sulla riforma Ue

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“Non vuole essere il tormentone estivo, ma il ministro Maurizio Martina è ormai come Cimabue: fa una cosa ne sbaglia due. Anche questa volta è riuscito a far calare le braghe all’Italia sulla riforma Ue per l’agricoltura biologica. In questo nuovo fallimento si è anche fatto aiutare dal compare europarlamentare Paolo De Castro che nulla ha fatto difronte alle tante deroghe previste dalla revisione della normativa ora al vaglio della Commissione parlamentare a Bruxelles”. Sono le parole del Segretario Lega Nord Gianantonio Da Re che precisa: “Dalle sementi fino alla zootecnia il Pd è stato compiacente nei confronti dei Paesi del Nord che considerano biologiche anche le coltivazioni fuori suolo. Di fatto sono stati traditi tutti i principi fondamentali che ispirano l’attività degli agricoltori che praticano questa scelta agronomica con serietà e con regole restrittive in cambio di un’operazione di marketing a favore di chi la professa con più leggerezza. Infatti – constata Da Re –  insieme ai prodotti italiani bio la cui coltivazione o allevamento è sottoposta a vincoli ferrei potranno circolare anche quelli esteri contaminati da presidi fitosanitari non ammessi su territorio nazionale. Poveri consumatori, ma soprattutto poveri coltivatori Martina più che il Ministro dell’Agricoltura mi sembra quello delle schifezze”.

domenica 9 luglio 2017

Iniziativa ACI (Alleanza Cooperative Italiane) a Ragusa

ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ITALIANE AL CORFILAC
Fonte:
Venerdì 7 Luglio alle ore 10.30, presso la sede del CoRFiLaC si è tenuto un incontro organizzato dall’Alleanza delle Cooperative Italiane e tutti gli attori del settore lattiero caseario, alla presenza del Presidente dell’Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Dott. Giorgio Mercuri e del Presidente della Granarolo Dott. Giampiero Calzolari.

Obiettivo della giornata è stato quello di riflettere e approfondire le tematiche inerenti l’associazionismo e le strategie di sviluppo e crescita del settore lattiero caseario in provincia di Ragusa e in Sicilia.

Durante l’incontro è stata presentata l’attività di ricerca del CoRFiLaC che da anni collabora con il mondo della produzione lattiero casearia, a sostegno degli allevatori.

News Lavoro





R&D Specialist con esperienza nel settore alimentare, preferibilmente lattiero caseario - laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari, Scienze Agrarie o affini - PAVIA


Banconista Formaggio - Colle Umberto - Veneto


Agronomo esperto settore vitivinicolo - SIENA 


Impiegato ufficio boschi - agronomo - Lingua: francese
CASALE MONFERRATO 









Agronomo/Perito Agrario per azienda cliente operante nella certificazione di prodotti agricol - PARMA - Emilia Romagna

sabato 8 luglio 2017

Trattato Ceta - Coldiretti in piazza dice No al Ceta, Consorzi Dop e Igp schierati per il Sì

Trattato Ceta Unione Europea - Canda: Coldiretti si schiera contro i consorzi che invece sono favorevoli all'accordo
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Sono arrivati in migliaia a Montecitorio oggi per protestare contro il trattato di libero scambio dell’Europa con il Canada (Ceta) che dovrebbe essere ratificato dal Senato nella settimana del 25 luglio. Non solo agricoltori, perché l’iniziativa #stopCETA di Coldiretti ha coagulato un’inedita alleanza di politici e di altre organizzazioni come Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch, compatte nel denunciare che l’accordo «metterà in serio pericolo il nostro made in Italy perché dà il via libera alle imitazioni dei prodotti italiani più tipici e spalanca le porte italiane all’invasione di grano duro e a ingenti quantitativi di carne a dazio zero», riferisce il dossier Coldiretti.
Accuse simboleggiate dal maxipacco esposto in piazza a

mercoledì 5 luglio 2017

Mediterrae e i suoi "formaggi naturali"

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Mediterrae produce una vasta selezione di formaggi realizzati con il latte delle aziende consociate, utilizzando metodi antichi, limitando al minimo i materiali plastici e valorizzando al massimo i contenitori e gli strumenti in legno o in rame, proprio come si usava una volta.
Tutti i prodotti Mediterrae vengono realizzati con latte "non pastorizzato" in quanto il processo di pastorizzazione (oggi adottato da quasi tutti i caseifici industriali) sottopone il latte ad alte temperature per un certo lasso di tempo; questo processo, inevitabilmente, incide in modo negativo sia sul gusto che sui valori nutrizionali dei prodotti.
La Cooperativa Mediterrae, inoltre, ha scelto di recuperare i metodi di lavorazione tipiche del passato, per il semplice motivo di riuscire a produrre i "formaggi naturali": ovvero prodotti senza l’ausilio di fermenti selezionati, additivi chimici e aromi di sintesi.
Per tutti questi motivi, si può dire che i prodotti Mediterrae sono dei veri e propri monumenti del gusto e della salubrità.

Arriva il primo "trekking e brunch" a tutto latte

Fonte:
TRENTINO Nell'ambito del primo appuntamento di "Latte in festa", in programma sabato 8 e domenica 9 luglio sull'Altopiano di Vezzena, la Strada del Vino e dei Sapori, in collaborazione con APT Alpe Cimbra e APT Valsugana, Terme e Lagorai, propone il Pic-nic del Malghese - trekking e brunch...a tutto Vezzena.
Il ritrovo è previsto domenica 9 luglio, alle ore 10.30, presso Passo Vezzena per un trekking ad anello di circa 8 km accessibile anche ai meno esperti, che prevede circa 150 m di dislivello. Nel corso della camminata, in compagnia di un accompagnatore esperto del territorio, si scopriranno prati, pascoli e malghe dell'altipiano, di cui verranno illustrate le caratteristiche ambientali e storiche.
A metà percorso, è prevista la sosta presso Malga Millegrobbe di Sopra per l'incontro con il malgaro, che racconterà le specialità del territorio e proporrà una degustazione di Vezzena di malga, al terminedella quale ci si sposterà sui prati per un'esclusiva proposta pic-nic 100% trentino a base, ovviamente, dei prodotti lattiero-caseari del territorio interpretati attraverso originali elaborazioni culinarie. Il tutto accompagnato da Acqua Levico, Marzemino Letrari, mele La Trentina e yogurt.

"Nebrodi Cheese Festival", a Floresta due giorni con i formaggi del territorio

Fonte:
Domenica 9 e lunedì 10 luglio, a Floresta, comune più alto della Sicilia, si celebrerà il primo “Nebrodi cheese festival: Emozioni globali-prodotti locali”, evento finalizzato a qualificare e valorizzare le produzioni di nicchia territoriali ottenute con sistemi tradizionali, in aree marginali con agricoltura sostenibile.

La manifestazione ha una rilevanza notevole per il comparto agricolo ed economico siciliano, perché, per la prima volta in Sicilia, dei produttori decidono di organizzarsi per selezionare i loro prodotti migliori, stagionarli in forma collettiva e sviluppare una strategia di distribuzione e marketing comune. “Siamo davanti ad un’azione di importante storica – afferma Giuseppe Licitra, dell’Università di Catania e responsabile scientifico del Consorzio del formaggio Provola dei Nebrodi -

Coldiretti: da Novara e Vco a Roma contro l'accordo CETA

Da Novara-Vco a Roma, con le migliaia di agricoltori che oggi 5 luglio scenderanno in piazza Montecitorio per smascherare il primo trattato europeo che promuove il falso Made in Italy a tavola.
Il CETA è uno dei sette trattati internazionali di libero scambio, insieme a TTIP, TPP, TISA, NAFTA, ALCA e CAFTA, e potrebbe essere proprio la “testa d'ariete” per l'approvazione di tutti gli altri.
 Fonte:
Pietra del contendere è il cosiddetto trattato Ceta di libero scambio con il Canada che, per la prima volta nella storia dell’Unione, accorda, a livello internazionale, il via libera alle imitazioni dei prodotti italiani più tipici e spalanca anche le porte all’invasione di grano duro, oltre che ad ingenti quantitativi di carne a dazio zero.
Per quanto riguarda le nostre province, i settori più colpiti potrebbero essere quello vitivinicolo, della carne e dei prodotti lattiero caseari: certo è che, per le produzioni agricole di Novara-Vco, gli accordi Ceta con il Canada, rappresentano una minaccia concreta.
E’ diffusa la preoccupazione del mondo agricolo sugli impatti

Gli allevatori: “Elargire somme non basta, serve programmazione”

 
Fonte:
In questi giorni il ministero per le Politiche Agricole e Forestali, sotto forti pressioni dell’associazione allevatori italiani AIA, ha rimpinguato il fondo di finanziamento alle aziende zootecniche italiane di ben 15 milioni di euro.
In realtà si è trattato di un riadeguamento al precedente fondo di finanziamento che era stato decurtato di 22 milioni e ne aveva lasciati disponibili solamente 7. In pratica si è fatto un mezzo passo indietro che ha  ripristinato la situazione di partenza e che, almeno temporaneamente, tranquillizza gli operatori di tutto il comparto che da diversi anni soffre una decrescita costante.
Le annose questioni relative alle “quote latte” e al diminuito consumo di carni, in particolare di bovino adulto, costituiscono un campanello d’allarme che finora è stato parzialmente ascoltato dai difensori di categoria e dai loro referenti politici. Continuare a elargire somme cospicue senza una nuova programmazione che segua le istanze etiche e di buona agricoltura che provengono da  settori fondamentali del mercato non servirà a garantire stabilità alla zootecnia italiana.
“E’ necessaria un’inversione di tendenza in previsione