giovedì 18 maggio 2017

Aras fallito, lavoratori salvi ma gli allevamenti senza controlli

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L’ARAS Sicilia, l’Associazione Regionale Allevatori della Sicilia, è fallita da due mesi e da quel giorno si è pensato a salvare i 120 lavoratori che si occupavano dei controlli negli allevamenti ma non ad istituire un ente che prendesse i suoi compiti.
Adesso sono a rischio gli oltre 15 mila allevamenti siciliani che senza certificazioni vedranno deprezzare i propri animali e potrebbero perdere contributi europei. A fine febbraio sono stati fatti gli ultimi controlli e la legge parla di un periodo di 80 giorni per le ispezioni e questo tempo sta scadendo.
Senza i controlli funzionali, quelli cioè che consentono di certificare la qualità e la purezza dei capi, la quantità della produzione, il fatto che siano razze in estinzione o pregiate e
soprattutto che siano autoctone, gli allevamenti perdono di valore e rischiano la chiusura.
“È una situazione di stallo insostenibile – attacca Ettore Pottino di Confagricoltura Sicilia al il Giornale di Sicilia – l’iscrizione genealogica va fatta ad esempio quando gli animali hanno pochi mesi. Bisogna subito ripristinare il sistema dei controlli, più tempo passa maggiori saranno i danni”.
Oltre agli allevamenti si sta tentando di salvare tutto il personale. Nella Finanziaria una norma ha previsto il trasferimento dei circa novanta dipendenti all’Istituto zootecnico. A sostituire l’Aras dovrebbe essere l’Aia, che opera a livello nazionale, l’assessore all’Agricoltura Antonello Cracolici sta cercando di dirottare il personale dall’Aras all’Aia.
AGGIORNAMENTO
“Domani l’Associazione italiana allevatori subentrerà ufficialmente nella gestione dei controlli funzionali in Sicilia. Insediandosi formalmente prima a Ragusa e nei prossimi giorni anche a Palermo”. Lo dice in una nota l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici. “Con l’insediamento dell’Aia potranno ripartire i controlli funzionali per gli allevamenti zootecnici siciliani .- aggiunge – Dopo il vuoto causato dalla dichiarazione di fallimento dell’Aras, abbiamo monitorato l’evoluzione della vicenda passo dopo passo in modo da garantire una ripresa delle attività di certificazione sulla qualità del latte e delle carni e sulla purezza delle razze”.

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