sabato 27 maggio 2017

Buono e garantito, un regolamento per il latte di qualità

Latteria sociale Valtellina, il direttore Deghi: «Nuovo strumento che regola i rapporti tra il socio e la cooperativa». Rigido sistema di tracciabilità e benessere degli animali .
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Un patto tra allevatori e consumatori che pone al centro la qualità, valore aggiunto per affrontare il mercato. La Latteria sociale Valtellina ha varato di recente, e illustrato ieri alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Gianni Fava, il nuovo regolamento di conferimento che raccoglie gli impegni assunti dagli allevatori di Valtellina, Valchiavenna, Alto Lario e Triangolo Lariano. «Si tratta di un nuovo strumento che regola i rapporti tra socio e cooperativa – ha spiegato il direttore Marco Deghi – e che detta modalità di comportamento specifiche e valutabili, dunque oggettive, che sono state concordate dagli stessi produttori. Un regolamento come questo, attento a quegli elementi che già
contraddistinguono la nostra attività, deve contribuire a far ricadere sui nostri prodotti la scelta del consumatore». A presentare le basi del nuovo regolamento è stato Stefano Rumo, allevatore di Villa di Tirano e socio consigliere della Latteria sociale Valtellina. Le caratteristiche di fondo sono «un rigido sistema di tracciabilità del latte, già previsto come obbligo di legge, che noi rendiamo ora ancora più approfondito con un controllo diretto ulteriore rispetto a quelli in vigore».
La tracciabilità parte dalla mungitura di animali in buono stato di salute e di nutrizione, passa per il trattamento immediato del latte che mantiene le sue caratteristiche originarie, la raccolta a cura della cooperativa che raggiunge ogni singola azienda e l’arrivo al caseificio dove il latte viene analizzato. Benessere dell’animale, alimentazione, alta qualità del latte sono gli altri concetti base, con azioni quali il 60% almeno della razione proveniente da aree montane e l’obiettivo dell’autosufficienza foraggera, le migliori condizioni di allevamento con spazi adeguati per consentire il movimento e il relax degli animali, mungiture regolari, cure per prevenire le malattie. Nel nuovo regolamento di conferimento, la Latteria sociale Valtellina ha inserito la rimonta interna, ovvero l’utilizzo di animali allevati in aziende montane delle aree di riferimento dei soci e anche la verifica e applicazione delle corrette attività di smaltimento dei reflui zootecnia tutela dell’ambiente montano. La cooperativa valtellinese punta sul significato di questo regolamento di conferimento per guardare al mercato dopo un anno, il 2016, mai così negativo per il settore lattiero-caseario.
«Il latte raccolto – spiegano dalla Latteria – pari a 34milioni di litri, è stato trasformato ottenendo quasi tremila tonnellate di formaggi, duemila delle quali prodotte nel caseificio di Delebio, 3.628 tonnellate sono state destinate al latte alimentare, 139 alla panna fresca. Tra i prodotti quello di punta è il Valtellina Casera Dop che, da solo, rappresenta quasi il 53% dei formaggi semiduri, seguito dal Val Lesina con il 19%.
La Latteria sociale Valtellina, nel 2016, ha gestito oltre settemila forme di Bitto Dop, il 38% di quello marchiato in tutta la provincia, comprese le circa tremila forme prodotte nella struttura di Madesimo. Tra i formaggi molli, che rappresentano il 24,18% del totale, il Piattone copre quasi il 60%. In questi giorni di tappe lombarde per il Giro d’Italia, la Latteria viaggia sul truck promozionale della Regione per presentare il Valtellina Casera.

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