mercoledì 23 luglio 2014

La crisi non riduce l’utile per Lactalis Italia

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Di Andrea Giacobino
Fieno in cascina per i Besnier dalle loro attività in Italia. Gruppo Lactalis Italia (Gli), che la dinastia francese controlla attraverso Bgi, ha deciso infatti di riportare interamente a nuovo l’utile 2013 di 38,7 milioni di euro, di poco superiore ai 37,9 milioni del precedente esercizio. Il risultato è frutto di 37,5 milioni di dividendi incassati dalle controllate Egidio Galbani (10 milioni), Lacto Siero Italia (12,5 milioni), Big (10 milioni) e Italatte (5 milioni). Pure in un 2013 segnato da una variazione media al rialzo del prezzo del latte, il consolidato di Gli si è chiuso con ricavi per
1,39 miliardi quasi invariati rispetto al precedente esercizio, un risultato operativo in calo da 139 a 126,2 milioni e un utile diminuito da 58,8 a 43,1 milioni dopo aver scontato imposte per 32,1 milioni e oneri finanziari per 51 milioni. La liquidità generata dalla gestione operativa ha segnato una diminuzione di 17,2 milioni sul 2012 attestandosi a 144,3 milioni al netto degli investimenti saliti anno su anno da 18,4 a 25,2 milioni mentre la posizione finanziaria netta, negativa per 674,8 milioni, è migliorata di 53,1 milioni rispetto all’anno prima e dopo aver pagato 40 milioni di dividendo alla controllante francese. 
A livello di settori il lattiero caseario e i salumi, pur mantenendo la leadership con una quota di mercato del 23,3%, ha visto i ricavi di 1,3 miliardi diminuire anno su anno dell’1% sopratutto per il -7,6% del marchio «Vallelata» e il -2,9% del marchio Galbani, con un ebitda complessivo sceso da 149,5 a 141,5 milioni. La trasformazione del siero ha fatturato 66,1 milioni (62,1 milioni nel 2012) con un ebitda di 27,4 milioni (26,4); mentre è residuale l’apporto di ricavi per 2 milioni dai prodotti per l’alimentazione particolare e di latte per l’infanzia. A fine dello scorso anno a Gli, Egidio Galbani e Big sono stati notificati avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate che ha contestato l’omessa applicazione di ritenuta alla fonte per l’anno 2008. 

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