“In quattro mesi siamo riusciti a dar vita alla prima scuola
di formazione del centro sud Italia nel settore lattiero caseario.
L’accreditamento del Consorzio di Tutela della Mozzarella di bufala campana Dop
nel sistema regionale colma un gap del Mezzogiorno e apre le porte a una
formazione Dop, di alta qualità per insegnare sul campo ai nostri giovani un
mestiere antico ma straordinariamente affascinante come quello del casaro”.
L’assessore regionale alla Formazione, Chiara Marciani, ha presentato così la
nascita della prima Scuola di formazione in Italia realizzata e gestita da un
Consorzio di Tutela. L’obiettivo è da un lato creare i casari del futuro,
trasmettendo così alle nuove generazioni una tradizione che
domenica 25 giugno 2017
Tutta Italia a rischio siccità, ma è il sistema che fa acqua. Bollettino rosso preoccupante da Nord a Sud, mentre le politiche ambientali restano al palo
Fonte:
Il bollettino rosso che si sta registrando in tutta la Penisola è
davvero preoccupante: tre regioni in codice rosso (Sardegna, Emilia
Romagna e Toscana hanno dichiarato lo stato di emergenza per siccità), massima allerta in tutte le altre regioni, da Nord a Sud, e poi fiumi e
laghi quasi a secco con il Piave e il Lago di Bracciano in forte
sofferenza.
Non va meglio altrove: il lago Maggiore è sotto di 40
centimetri rispetto ai livelli del 2016, al lago di Como ne mancano 35
rispetto allo stesso periodo. Eppure il problema non nasce solo – e
innanzitutto – dal caldo torrido di questi giorni.
Al problema dei
cambiamenti climatici e dell’emergenza siccità, come denuncia infatti
Legambiente, si aggiunge
Nuova strategia del Canada sui prezzi per gli ingredienti lattiero-caseari
Fonte:
Il Canada monitora i propri produttori
di lattiero-caseari per assicurarsi di avere la giusta, ma non troppa,
quantità di latte per il consumo domestico. In ottemperanza alle regole
della WTO, la maggior parte dei prodotti lattiero-caseari ha un alto
livello tariffario, con dazi per il latte fino al 270 per cento, al fine
di prevenire l’eccesso di approvvigionamento nel proprio mercato
interno.
Un’eccezione sono il latte ultrafiltrato
e altri ingredienti lattiero-caseari ricchi di proteine destinati alla
produzione di prodotti come il formaggio. Il latte diafiltrato è stato
inventato da trasformatori di latte americani che cercavano un modo per
eludere la barriera tariffaria del Canada e consentire l’export di latte
in eccedenza in Canada. Le
La scienza entra in stalla
Fonte:
Fra meno di un secolo la temperatura media aumenterà in tutto il mondo fra
1,4 e 5,8 gradi. Cambieranno al contempo gli eventi atmosferici, in
alcune regioni pioverà di più, in altre meno. E aumenteranno gli eventi climatici estremi.
In questo nuovo scenario l'agricoltura sarà chiamata a nutrire una popolazione raddoppiata, dagli attuali sette miliardi di individui ai 15 miliardi del 2100. Riuscirà ad assolvere questa missione, all'apparenza impossibile?
In questo nuovo scenario l'agricoltura sarà chiamata a nutrire una popolazione raddoppiata, dagli attuali sette miliardi di individui ai 15 miliardi del 2100. Riuscirà ad assolvere questa missione, all'apparenza impossibile?
Il congresso Aspa
La scienza dice sì e lo ha ribadito in occasione del recente 22esimo congresso dell'Aspa, l'Associazione per la
Il Mipaaf pronto a un nuovo taglio dei finanziamenti, il sistema allevatori a rischio sopravvivenza
In una nota il ministero delle Politiche
agricole comunicava alle Regioni che la ripartizione per il
cofinanziamento del Piano nazionale dei controlli sulla produttività
animale svolti dalle Associazioni Allevatori, a causa del
ridimensionamento della spesa pubblica passerebbe dagli attuali circa 22,5 milioni di euro/annui a soli 7 milioni/annui.
E questo nonostante una spesa complessiva che supera abbondantemente i 50 milioni di euro/annui.
All’immediata reazione del presidente dell’Associazione italiana allevatori (Aia), Roberto Nocentini, che in un comunicato ha espresso la grande preoccupazione per questo provvedimento convocando urgentemente il Comitato direttivo di Aia per affrontare, ha dichiarato, “quella che si prospetta come la più grave emergenza che il sistema allevatoriale abbia mai, in questi 70 anni di storia, dovuto affrontare”, si uniscono lo sconcerto e l’indignazione
giovedì 22 giugno 2017
Lattiero caseario: investire è il futuro, ma non in Europa
Fonti:
Le produzioni mondiali di latte
che, complessivamente, rallentano, la domanda cinese che ha ripreso a
correre e con una virata verso prodotti a più alto valore aggiunto
rispetto al latte e alle polveri (significativo il calo di export di
latte Uht in Cina, pur in una fase in cui le esportazioni comunitarie
crescono di oltre il 10% sia in volume che in valore nel periodo
gennaio-aprile 2017 su base tendenziale), le proiezioni che non
preannunciano scenari negativi portano i produttori e le imprese a
impostare politiche future di consolidamento e di espansione.
In pratica, il panorama lattiero caseario vede investimenti nelle aree dove il comparto mostra maggiori segnali di vitalità e prospettive di sviluppo più forti.
E' il caso, ad esempio, della Russia, dove la multinazionale Danone ha previsto di investire oltre 16,8 milioni di euro nel proprio sito produttivo di Samara. L'obiettivo è quello di realizzare una nuova linea di produzione e di reimpiegare, attraverso appositi trattamenti, le acque utilizzate nello stabilimento. La nuova linea di produzione, che è la 13esima della fabbrica, avrà una capacità di produzione di 30 tonnellate al giorno e sarà operativa entro il primo semestre del 2018.
Non è l'unico investimento pianificato dalla Danone, che negli Stati Uniti (altro mercato che sta attraversando una fase di grande vitalità) ha previsto investimenti nel proprio stabilimento pari a 25 milioni di dollari, finalizzati a costruire
In pratica, il panorama lattiero caseario vede investimenti nelle aree dove il comparto mostra maggiori segnali di vitalità e prospettive di sviluppo più forti.
E' il caso, ad esempio, della Russia, dove la multinazionale Danone ha previsto di investire oltre 16,8 milioni di euro nel proprio sito produttivo di Samara. L'obiettivo è quello di realizzare una nuova linea di produzione e di reimpiegare, attraverso appositi trattamenti, le acque utilizzate nello stabilimento. La nuova linea di produzione, che è la 13esima della fabbrica, avrà una capacità di produzione di 30 tonnellate al giorno e sarà operativa entro il primo semestre del 2018.
Non è l'unico investimento pianificato dalla Danone, che negli Stati Uniti (altro mercato che sta attraversando una fase di grande vitalità) ha previsto investimenti nel proprio stabilimento pari a 25 milioni di dollari, finalizzati a costruire
Svizzera, ormoni sessuali nei suini. Ma la pubblicità non lo dice
Fonte:
‘Carni senza l’aggiunta di ormoni’, l’industria
svizzera della carne ne fa un vanto e l’associazione di settore,
Proviande, lo sbandiera a gran voce nella pubblicità sul proprio sito…
ma non è proprio così.
Nonostante la legge ne vieti l’uso, infatti, gli allevatori svizzeri di suini e bovini ricorrono ugualmente agli ormoni, come si evince dalla banca dati dell’Agenzia per gli agenti terapeutici, Swissmedic, secondo cui più di 15 diversi preparati ormonali sono approvati solo per i suini.
AMMESSI ORMONI SESSUALI
Ma com’è possibile? La questione è sottile: si tratta infatti di preparati che agiscono sul ciclo sessuale degli animali e che sfuggono al divieto legislativo non essendo ormoni della crescita.
Questi ultimi sono quelli somministrati agli animali per accelerarne la
crescita ed evitare le malattie, e sono vietati in tutta Europa e
nell’intero settore zootecnico (filiere bovina, avicola e suina) dal
lontano 1981.
La differenza – secondo l’Ufficio federale di veterinaria – sta in
particolare nel periodo di applicazione: mentre gli stimolatori vietati
dalla legge si utilizzano nel corso di un lungo periodo, agli ormoni
sessuali si ricorre solo in modo selettivo e, dopo
breve tempo, non sono più rilevabili nel corpo degli animali. In pratica
questi vengono inseminati e hanno i cuccioli dopo un periodo di
gestazione di 115 giorni.
TRATTATI IL 10% DEGLI ANIMALI
Il problema è che non si conosce l’esatta quantità di ormoni
utilizzati dagli allevatori: non lo sa né la Società svizzera degli
animali, né l’Ufficio federale medico. L’Associazione svizzera dei
produttori di suini stima comunque che gli allevatori utilizzino gli ormoni sessuali in 10 scrofe su 100.
Forti le critiche, soprattutto da parte dell’Istituto di ricerca per
l’agricoltura biologica, secondo cui tutto è sacrificato sull’altare di
un’industria vorace, dedita agli allevamenti intensivi, senza rispetto
dei cicli naturali. Al contrario, le linee guida Bio Suisse indicano la
necessità di vietare l’uso degli ormoni per controllare la riproduzione,
autorizzandoli solo per le cure e terapie necessarie.
E di fronte alle contestazioni, infine, Proviande ha dovuto ammettere
che la pubblicità sul sito era malformulata, promettendo di modificarne
il testo.
Bovini, a gestire il progetto sulla biodiversità delle razze siciliane sarà un'associazione di Udine!
Fonte:
PALERMO - «Non è ammissibile che a causa
dell’assenza di un’associazione regionale allevatori, a gestire il
progetto sulla biodiversità riguardante due importanti razze autoctone
siciliane, quali la cinisara e la modicana, sia l'Anapri un’associazione
di allevatori di Udine». Lo hanno detto i parlamentari regionali Pd
Mario Alloro, Giuseppe Arancio e Giovanni Panepinto al termine
dell’incontro con una rappresentanza di lavoratori Aras delle varie
province siciliane.
«L'incarico dato all’Aia di svolgere i controlli funzionali previsti
Brucellosi, ok in Commissione Salute a norma che blocca risarcimenti per allevatori: “Ennesimo schiaffo da parte della politica”
Fonte:
“È l’ennesimo schiaffo in faccia agli allevatori siciliani da parte
della politica. Non ci sono altri commenti”. È questo il commento del
deputato M5S a sala d’Ercole, Francesco Cappello, all’approvazione in
commissione Salute di un emendamento governativo al collegato alla
Finanziaria, che cancella la norma che prevede risarcimenti per gli
allevamenti colpiti da Brucellosi, un flagello tutt’altro che scomparso
in Sicilia.
“Il governo Crocetta – afferma Cappello – ancora una volta si allinea
ai diktat di Roma e Bruxelles, ed anziché difendere gli allevatori
nelle sedi opportune preferisce cancellare una norma che peraltro non
finanzia colpevolmente già da qualche anno. Allevatori ed agricoltori
vengono abbandonati al loro destino in nome di un’Europa e di uno Stato
palesemente allineati contro il Sud e la Sicilia”.
L’emendamento ora sbarca in Aula, cui spetta, o meno, dare il colpo di spugna definitivo sulla norma.
venerdì 16 giugno 2017
Mediterrae Processi di lavorazione
Spazio Pubbicità
Produzioni lattiero-casearie MEDITERRAE: per un recupero dei sapori antichi (oggi difficili da trovare nei prodotti industriali) attraverso le tecniche e le attrezzature che si usavano un tempo, ma con l'attenzione per la salubrità dei tempi moderni.
Modello IV informatizzato: per la zootecnia solo un problema?
Fonte:
La data è stata fissata e ribadita dal Ministero della Salute: dal 2 settembre prossimo per gli allevatori sarà obbligatorio usare il cosiddetto modello IV informatizzato, dicendo quindi addio all’attuale “foglio rosa” che accompagna il trasferimento dei capi dall’allevamento al macello.
Noto ufficialmente come "Dichiarazione di provenienza degli animali", il documento riporta molte informazioni che identificano l’animale e soprattutto diversi dati sanitari.
In realtà questa informatizzazione non farà scomparire la carta del
tutto: il documento sarà comunque stampato in una copia, sempre meno
rispetto alle almeno quattro previste attualmente.
Ma come tutti i processi di digitalizzazione anche questo non è accolto da tutti come una semplificazione.
Gli allevatori e le aziende si troveranno davanti nuovi strumenti
informatici, per i veterinari potrebbe andare ancora peggio se le
Regioni
Più il Pil è elevato, meno si spende per l'agroalimentare
Fonte:
Più il Pil è
elevato, minore è la spesa destinata ai prodotti alimentari e alle
bevande analcoliche. E' quanto emerge dalla ricerca condotta dal portale
finanziario Vexcash, pubblicata nei giorni scorsi sul sito tedesco di
informazione Die Welt.
Un discorso analogo, seppure con il focus ristretto al campo lattiero caseario e con una prospettiva differente, lo aveva già fatto Clal.it, portale di riferimento per il settore dairy.
L'indagine di Clal.it, infatti, aveva evidenziato il legame fra il Pil e la qualità degli acquisti. Gli acquisti maggiori di polveri di latte, tradizionalmente un prodotto "povero", si registrano dove più basso è il reddito pro capite come Africa equatoriale e Sud Est Asiatico.
Persino la Cina, dopo anni di economia lanciata verso la crescita, sta modificando i propri consumi, preferendo creme di latte, formaggi, prodotti per l'infanzia alle polveri, che comunque acquista.
Ora c'è lo studio di Vexcash, che ha raccolto dati relativi a circa novanta paesi, analizzando anche le informazioni raccolte dal dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti (Usda).
In Europa a spendere di meno per l'acquisto di prodotti alimentari sono i cittadini inglesi, con una quota dell'8,2% del proprio reddito, mentre si spende molto di più in Bosnia-Erzegovina, in Croazia, in Romania o Serbia, tra il 31% e il 25% del reddito disponibile.
La crisi ha influito anche sui consumi dei paesi del Sud Europa, come Spagna, Italia, Grecia e Portogallo. La spesa
Un discorso analogo, seppure con il focus ristretto al campo lattiero caseario e con una prospettiva differente, lo aveva già fatto Clal.it, portale di riferimento per il settore dairy.
L'indagine di Clal.it, infatti, aveva evidenziato il legame fra il Pil e la qualità degli acquisti. Gli acquisti maggiori di polveri di latte, tradizionalmente un prodotto "povero", si registrano dove più basso è il reddito pro capite come Africa equatoriale e Sud Est Asiatico.
Persino la Cina, dopo anni di economia lanciata verso la crescita, sta modificando i propri consumi, preferendo creme di latte, formaggi, prodotti per l'infanzia alle polveri, che comunque acquista.
Ora c'è lo studio di Vexcash, che ha raccolto dati relativi a circa novanta paesi, analizzando anche le informazioni raccolte dal dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti (Usda).
In Europa a spendere di meno per l'acquisto di prodotti alimentari sono i cittadini inglesi, con una quota dell'8,2% del proprio reddito, mentre si spende molto di più in Bosnia-Erzegovina, in Croazia, in Romania o Serbia, tra il 31% e il 25% del reddito disponibile.
La crisi ha influito anche sui consumi dei paesi del Sud Europa, come Spagna, Italia, Grecia e Portogallo. La spesa
News Lavoro
Estate manager RELAIS BORGO SANTO PIETRO - Toscana - Responsabile di gestione
Agronomo con esperienza utilizzo di mezzi agricoli - LATINA - Lazio
VICE RESPONSABILE PRODUZIONE - Gruppo Granarolo -Bologna, Emilia-Romagna - Fico – Fabbrica Italiana Contadina
1 RESPONSABILE PRODUZIONE CASEARIA - Gi Group Borgo Tossignano 40021, Emilia Romagna Italia
sabato 10 giugno 2017
La stalla tutta automatica è realtà
Riduzione della manodopera e dei farmaci ed aumento della produzione: guarda la videointervista all'allevatore Fabio Curto dell'azienda agricola Ponte Vecchio a Treviso. Fonte:
Nessun dubbio per Fabio Curto, la strada da lui imboccata nel 2014 è quella giusta.
Curto, allevatore veneto che con i genitori e i fratelli conduce l'azienda agricola Ponte Vecchio a Vidor (Tv) è stato il primo in Italia rendere completamente robotizzata la sua stalla.
Curto si è dotato di un sistema di alimentazione Lely Vector, di due robot per la mungitura Lely Astronaut e di una allattatrice per vitelli automatica, Lely Calm. La stalla ad oggi si compone di 300 vacche, 130 di queste sono vacche da latte, per la maggior parte di razza Frisona.
La decisione di automatizzare è stata presa da tutta la famiglia in
seguito a un evento drammatico: la stalla andò a fuoco e in quel momento
si pose il problema di decidere se andare avanti o meno, e in che modo
farlo.
"Siamo dunque stati in Olanda per studiare il loro sistema e poi abbiamo imboccato questa strada", ci ha raccontato proprio Fabio Curto. Ogni mucca è ora strettamente
Zootecnia, dalla Sicilia la proposta Cia per la creazione di una filiera tutta italiana
Il
progetto illustrato nel corso della tavola rotonda ad Agira con il
presidente nazionale Dino Scanavino e la presidente regionale Rosa
Giovanna Castagna.
La creazione di una filiera italiana per fornire maggiori garanzie al consumatore e fare recuperare redditività alle aziende. Questo l'obiettivo emerso dalla tavola rotonda "Aree interne zootecnia e sviluppo possibile: la filiera italiana", organizzata dalla Cia presso l'aula Giovanni Paolo II di Piazzale Abbazia ad Agira, in provincia di Enna.
"Stiamo facendo un grande
lavoro sulla produzione di animali nati e allevati in Italia. Un
territorio come quello della Sicilia si presta in modo perfetto
all'allevamento brado, semi brado e alla produzione di bovini da dare
all'ingrasso -ha affermato Dino Scanavino, presidente nazionale Cia-.
Noi abbiamo la dipendenza dall'estero che è esagerata poiché importiamo 8
milioni di animali l'anno, in particolare dalla Francia ma anche dai
paesi dell'est Europa come la Polonia. Quindi produrre trecentomila
vitelli autoctoni di produzione nazionale da ingrassare sul posto è un
obiettivo raggiungibile".
Certo, ha
proseguito Scanavino, "ci vogliono politiche di
venerdì 9 giugno 2017
Job Ragusa 2017, colloqui di lavoro dell'Università di Catania
Fonte:
Ragusa - Le attività di placement promosse dall’Università di
Catania approdano per la prima volta a Ragusa, attraverso
l’iniziativa“Job Ragusa 2017”, organizzata dal Centro Orientamento e
Formazione d’Ateneo (Cof), in collaborazione con il Comune, il Libero
Consorzio Comunale (già Provincia regionale di Ragusa), l'Agenzia
nazionale Politiche attive Lavoro (Anpal) e l’Istituto tecnico "Rosario
Gagliardi”.
L’evento si terrà giovedì 15 giugno dalle 9 alle 18 all’Istituto
Gagliardi ed è organizzato allo scopo di potenziare i rapporti con le
aziende locali, sviluppare nuove partnership con l’Università e favorire
l’inserimento occupazionale degli studenti anche nel territorio delle
province della Sicilia orientale.
Fino a domenica 11 giugno
studenti e neolaureati del territorio ibleo potranno iscriversi al sito
web del Cof (www.cof.unict.it) per partecipare alle selezioni per
tirocini,
mercoledì 7 giugno 2017
Burro: un’alternativa all’olio di palma, ma i problemi non mancano
L'olio di palma è diventato il nuovo nemico, e allora torna in auge
l'antico burro. Peccato che l’industria del settore sia in difficoltà.
Fonte:
Che ridere: il nuovo mantra in fatto di cibo e salute è “no olio di
palma”. Che fino a ieri (e anche oggi) era usatissimo senza provocare
alcuna epidemia, mentre ora è peggio dell’uranio radioattivo. Così tutta
l’industria alimentare è impegnata a cambiare grassi, e a tornare al
vecchio, caro – e più costoso – burro.
Non che il burro sia tanto meglio dell’olio di palma, quanto a qualità dei grassi. Ma non è sotto l’occhio del ciclone mediatico. E quindi tutti a chiedere all’industria casearia nuove forniture di burro.
Non che il burro sia tanto meglio dell’olio di palma, quanto a qualità dei grassi. Ma non è sotto l’occhio del ciclone mediatico. E quindi tutti a chiedere all’industria casearia nuove forniture di burro.
Peccato che la produzione di burro, pur in crescita a livello
europeo, sia da tempo insufficiente rispetto alla domanda. Il settore
lattiero-caseario è soggetto da tempo ad un asfissiante pressing da
parte dell’Unione Europea, atto a ridurlo. Il surplus di latte che non
si sa che farne, i prezzi in
domenica 4 giugno 2017
Jessica e Ilot: i campionissimi della 1^ sessione specialistica FAM-MAC 2017
Jessica vincitrice assoluta per la razza Charolaise precedentemente vincitrice nella categoria manze gravide fino a 36 mesi, dell'Azienda Agricola di Agosta Gioacchino
Ilot vincitore assoluto per la razza Limousine precedentemente vincitore nella categoria maschi con più di 36 mesi, dell'Azienda Agricola di Iaconinoto Rosario.
sabato 3 giugno 2017
Grande partecipazione al foro boario di Modica per la Fam – Mac dedicata alla zootecnia siciliana.
Fonte:
Continua con grande partecipazione la prima sessione specialistica
della Fam – Mac, la Fiera Agroalimentare Mediterranea – Mostra Agricola
della Contea, in programma fino a domani, domenica 4 giugno, al Foro
Boario di Modica.
Da ieri, venerdì, in tantissimi hanno visitato le esposizioni
allestite nelle varie aree e preso parte agli eventi in programma che
fino a domani offriranno diversi momenti dedicati agli aspetti più
tecnici e di settore ma anche numerose occasioni di divertimento e svago
tra cui le esibizioni delle carrozze e dei cavalli Andalusi e Frisoni
e, domani pomeriggio alle 18, il Gran Galà Equestre con i migliori
artisti siciliani. Ottima partecipazione anche per le degustazioni
gratuite di uova, pollo rigorosamente siciliano,
Robot, la minaccia alla manodopera arriva tra le vacche. Nella stalla che si controlla dalla app: “Si perdono i mestieri, non il lavoro”
Fonte:
di Barbara Righini. La giornata di Fabio Curto,
allevatore veneto della provincia di Treviso, inizia con uno sguardo ai
dati della sua mandria sullo schermo del pc: calori rilevati, tempi di
ruminazione, allarmi per eventuali mastiti in arrivo, qualità del latte
munto. Alle 7.30 del mattino è già tutto sotto controllo. Le vacche, 130
quelle da latte, sono già state munte: ci ha pensato il robot.
La robotizzazione che tanto sta facendo discutere per le temute
ricadute sulla manodopera, non riguarda solo le fabbriche. In stalla,
ormai da qualche anno, hanno fatto la loro comparsa mungitrici,
allattatrici, macchine per il razionamento del cibo e per la pulizia dei
pavimenti. Così, nell’azienda agricola Ponte Vecchio, a Vidor
(Treviso), 300 capi di bestiame in totale, all’uomo resta ben poco da
fare. Addio al mestiere del mungitore e a diverse altre figure? “Prima
la stalla era gestita da tre unità, ora ne bastano una e mezza”.
Il professor Aldo Calcante, ricercatore in Scienze Agrarie
World Milk Day: "Da valorizzare il latte ed i prodotti lattiero-caseari. Cresce la produzione e i consumi vedono i Millennials avvicinarsi ai formaggi italiani"
Fonte:
“I prodotti ottenuti dal latte italiano sono aumentati negli ultimi
anni. La produzione di burro è aumentata del 32% dal 1982 mentre la
produzione di formaggi è più che raddoppiata. La produzione di qualità è
trainata dall’interesse crescente dei consumatori e dell’industria
alimentare, a dimostrazione dell’eccellenza italiana che anche questi
prodotti rappresentano. È diminuita invece la produzione di latte
alimentare”. Lo sottolinea Confagricoltura in occasione del ‘World Milk
Day’, la giornata mondiale del latte istituita dalla Fao nel 2001, che
si celebra oggi.
“Cambia l’atteggiamento dell’industria alimentare che – osserva Confagricoltura -sta modificando gli ingredienti dei prodotti alimentari (con un ritorno al burro sull’onda delle proteste per l’olio di palma), mutano le scelte dei consumatori che fanno grande consumo di yogurt, fermentati, prodotti
“Cambia l’atteggiamento dell’industria alimentare che – osserva Confagricoltura -sta modificando gli ingredienti dei prodotti alimentari (con un ritorno al burro sull’onda delle proteste per l’olio di palma), mutano le scelte dei consumatori che fanno grande consumo di yogurt, fermentati, prodotti
Iscriviti a:
Post (Atom)