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“I prodotti ottenuti dal latte italiano sono aumentati negli ultimi
anni. La produzione di burro è aumentata del 32% dal 1982 mentre la
produzione di formaggi è più che raddoppiata. La produzione di qualità è
trainata dall’interesse crescente dei consumatori e dell’industria
alimentare, a dimostrazione dell’eccellenza italiana che anche questi
prodotti rappresentano. È diminuita invece la produzione di latte
alimentare”. Lo sottolinea Confagricoltura in occasione del ‘World Milk
Day’, la giornata mondiale del latte istituita dalla Fao nel 2001, che
si celebra oggi.
“Cambia l’atteggiamento dell’industria alimentare che – osserva Confagricoltura -sta modificando gli ingredienti dei prodotti alimentari (con un ritorno al burro sull’onda delle proteste per l’olio di palma), mutano le scelte dei consumatori che fanno grande consumo di yogurt, fermentati, prodotti
lattiero-caseari light, congeniali ai nuovi stili
di vita attenti al benessere ed alla salute”.“Cambia l’atteggiamento dell’industria alimentare che – osserva Confagricoltura -sta modificando gli ingredienti dei prodotti alimentari (con un ritorno al burro sull’onda delle proteste per l’olio di palma), mutano le scelte dei consumatori che fanno grande consumo di yogurt, fermentati, prodotti
“Ed i Millennials – prosegue Confagricoltura - riscoprono i grandi formaggi a denominazione d’origine protetta che hanno un ruolo di rilievo nell’aperitivo pomeridiano-serale; sempre più spesso si predilige l’abbinamento d’eccellenza formaggio e Prosecco”.
Il Centro Studi di Confagricoltura pone in evidenza come Il nostro latte sia sempre più ‘italiano’. Si producono nel nostro Paese quasi 12 milioni di tonnellate di latte, essenzialmente bovino. Il latte venduto dalle aziende agricole è aumentato continuativamente dal 2002 al 2015, per un aumento complessivo del 12% circa. (l’1% circa l’anno in più) che interessa tutti i tipi di latte, tranne quello di pecora. Negli ultimi cinque anni è diminuito del 30% l’import totale di latte che è passato da 2,6 a 1,8 milioni di tonnellate.
Il settore zootecnico – osserva l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – è profondamente cambiato negli ultimi decenni. Le aziende con vacche da latte, che nel 1990 erano oltre 200 mila, oggi si sono ridotte a circa 33 mila, mentre il numero dei capi per azienda è pressoché triplicato. Quanto al numero di capi bovini da latte, l’Italia si colloca, nell’UE, al quarto posto, preceduta da Germania, Francia e Polonia.
La produzione di latte tende dunque a specializzarsi, con un’attenzione notevole per il benessere animale e per l’innovazione (i robot nelle stalle). Secondo un’elaborazione CLAL su dati AGEA e ISTAT, nel 2015 l’Italia ha registrato, nel settore, un grado di autosufficienza del 77,4%, che è costantemente cresciuto negli ultimi tre anni. Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi all’origine, sicuramente questi primi mesi del 2017 mostrano che stiamo uscendo dalla crisi.
“Il latte italiano ed i prodotti caseari sono sicuri – rileva Confagricoltura -. Le stalle ed il prodotto sono sottoposti a controlli rigorosi e scrupolosi delle autorità sanitarie e, dal 19 aprile, le confezioni di latte hanno indicato in etichetta la provenienza. Se c’è scritto ‘Origine Italia’ vuol dire che il latte è stato munto e trasformato nel nostro Paese”.
Ad avviso di Confagricoltura “va colto l’appuntamento della ‘giornata mondiale’ per sottolineare a chiare lettere che latte, formaggi, e derivati sono importante soprattutto per i più giovani. Serve promozione e corretta informazione soprattutto da parte delle Istituzioni con il supporto del mondo scientifico ed un’educazione alimentare che parta dalle scuole e che coinvolga anche le famiglie”.
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