martedì 13 febbraio 2018

Zootecnia, scompare un’azienda alla settimana

VAL D'AOSTA: Dieci anni fa le aziende erano oltre 1.400, mentre ora sono circa 950.
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Arrivano brutte notizie dal settore della zootecnia, dove in media scompare un’azienda alla settimana. Una grave emorragia, dettata da un trend negativo che dura ormai da parecchio tempo e che traccia un quadro preoccupante.
Solo dieci anni fa, infatti, le aziende valdostane erano oltre 1.400, mentre adesso si arriva a malapena a 950, per un totale di 30 mila bovine 17 mila delle quali in lattazione.
Un calo significativo che può essere imputato a diversi fattori e che ha spinto il presidente dell’Arev Jean-Paul Chadel a lanciare un grido d’allarme, per cercare di frenare quest’emorragia.

Crescono le aziende di ovini e caprini
A rendere meno amara la fotografia che immortala lo stato di salute della zootecnia valdostana ci pensano i numeri legali alle aziende di ovini e caprini. Anche se buona parte di esse rimangono a livello hobbystico, infatti, l’Arev può contare su circa 400 associate per un totale di 1.500 ovini, 1.100 dei quali di razza autoctona e 1.800 capre autoctone. Un settore che, come spiega Chadel «rappresenta davvero un’eccellenza. È un mercato molto giovane, con una filiera di più semplice gestione e dove c’è certamente meno concorrenza».

Problemi noti alla base della crisi
Alla base della crisi del settore della zootecnia valdostana ci sono infatti problemi noti da tempo e che affondano le loro radici nel passato. Ragioni conosciute ma che frenano e
rendono difficoltosa una vita già piena di sacrifici.
La prima motivazione è senza dubbio di carattere economico e riguarda, in particolare, il prezzo del latte: «Il prezzo del latte è uguale a 35 anni fa, sembra irreale ma è così. Un primo passo in avanti lo abbiamo fatto attraverso un’indagine di mercato che ci ha permesso di capire che un margine al rialzo c’è ed è di circa 20 centesimi in più rispetto ai 50 centesimi riconosciuti oggi, ma è dura se pensiamo che la proiezione fatta dall’Institut Agricole Régional per un’azienda senza dipendenti dà come costo al litro 70/80 centesimi».
Il presidente dell’Arev individua poi altri due problemi importanti che affliggono il settore da tempo: «l’assistenzialismo di tanti anni addietro, di quel sistema esagerato di contribuzioni, che ha contribuito ad annientare la categoria» e la mancanza di cooperazione «che manca ancora oggi, quello spirito corporativistico che può diventare determinante».
C’è molto lavoro da fare per permettere la sopravvivenza e il rilancio del settore zootecnico valdostano, ma ci sono anche le note positive: «abbiamo un sistema di controllo degli animali esemplare in tutta europa, con i nostri allevamenti che sono esenti da malattie, e rappresentiamo anche un’eccellenza dal punto di vista etico: gli animali vivono all’aperto e hanno grandi pascoli disponibli».
Quello di Chadel è anche un invito al coraggio, rivolto tanto alla classe politica quanto agli allevatori, in modo da creare un sistema che possa realmente valorizzatore tutto quello che riguarda il settore e le nostre eccellenze, dalla filiera produttiva fino a un prodotto di punta come la Fontina «unica al mondo e punta di diamante della nostra produzione lattiero casearia».

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