sabato 29 luglio 2017

Latte, presente e futuro

Entro il 2026 le produzioni dovrebbero aumentare del 22% e anche per i prezzi è prevista una crescita: le previsioni del rapporto Ocse-Fao.
 
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 Fra il 2016 e il 2026 le produzioni di latte a livello mondiale dovrebbero aumentare del 22% rispetto ai volumi del periodo 2014-2016 e anche i prezzi, a medio termine, dovrebbero crescere per effetto di una domanda sostenuta.
L'incremento produttivo previsto dovrebbe essere di 178 milioni di tonnellate. Per confrontare in termini di volume l'accelerazione fino al 2026, ricordiamo che le consegne di latte dell'Unione europea nel 2016 sono state di 153,1 milioni di tonnellate (fonte: Clal.it).

A trascinare tali maggiori produzioni saranno, principalmente, i paesi in via di sviluppo, con un incremento produttivo addirittura del 77%, mentre i cosiddetti paesi sviluppati vedranno diminuire la propria incidenza di cinque punti percentuali, dal 49% del 2014-2016 al 44% del 2026.
Pakistan e India dovrebbero rappresentare il 29% della produzione totale di latte nel 2026, contro il 24% del periodo 2014-2016.
L'India dovrebbe consolidare il proprio primato, confermandosi all'apice della scala mondiale dei paesi produttori, senza tuttavia modificare più di tanto la propria

mercoledì 12 luglio 2017

I siciliani mangiano pochi formaggi isolani, i dati del progetto Putìe

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I siciliani mangiano pochi formaggi prodotti nell’isola. I più diffusi nei punti vendita, supermercati e negozi alimentari, sono il Grana Padano Dop, il Parmigiano Reggiano Dop, la Pasta filata tipo Galbanone, la Ricotta fresca di pecora siciliana, il Galbanone. I prodotti a marchio Dop più venduti sono: Grana padano, Parmigiano, Asiago, Emmental, Taleggio. Solamente al sesto posto un siciliano: il Ragusano. Il prezzo medio dei prodotti lattiero caseari venduti in Sicilia è pari a 12,88 euro circa ed ha una variabilità alta, spaziando dai 6 euro della ricotta ai 50-60 euro dei formaggi particolari. È quanto emerge dal progetto di ricerca Putie dell’Università di Catania, presentato oggi a Floresta, dal professore Giuseppe Licitra, nel corso dell’evento Nebrodi Cheese Festival, finalizzato alla promozione dei prodotti territoriali di nicchia.
 
La ricerca è stata sviluppata su 518 punti vendita distribuiti in 157 comuni della Sicilia (40% del totale). “L’obiettivo del progetto- ha spiegato Licitra –  è stato quello di rilevare tutti i prodotti caseari presenti nei banconi

Agricoltura biologica: L’Italia cala le braghe anche sulla riforma Ue

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“Non vuole essere il tormentone estivo, ma il ministro Maurizio Martina è ormai come Cimabue: fa una cosa ne sbaglia due. Anche questa volta è riuscito a far calare le braghe all’Italia sulla riforma Ue per l’agricoltura biologica. In questo nuovo fallimento si è anche fatto aiutare dal compare europarlamentare Paolo De Castro che nulla ha fatto difronte alle tante deroghe previste dalla revisione della normativa ora al vaglio della Commissione parlamentare a Bruxelles”. Sono le parole del Segretario Lega Nord Gianantonio Da Re che precisa: “Dalle sementi fino alla zootecnia il Pd è stato compiacente nei confronti dei Paesi del Nord che considerano biologiche anche le coltivazioni fuori suolo. Di fatto sono stati traditi tutti i principi fondamentali che ispirano l’attività degli agricoltori che praticano questa scelta agronomica con serietà e con regole restrittive in cambio di un’operazione di marketing a favore di chi la professa con più leggerezza. Infatti – constata Da Re –  insieme ai prodotti italiani bio la cui coltivazione o allevamento è sottoposta a vincoli ferrei potranno circolare anche quelli esteri contaminati da presidi fitosanitari non ammessi su territorio nazionale. Poveri consumatori, ma soprattutto poveri coltivatori Martina più che il Ministro dell’Agricoltura mi sembra quello delle schifezze”.

domenica 9 luglio 2017

Iniziativa ACI (Alleanza Cooperative Italiane) a Ragusa

ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ITALIANE AL CORFILAC
Fonte:
Venerdì 7 Luglio alle ore 10.30, presso la sede del CoRFiLaC si è tenuto un incontro organizzato dall’Alleanza delle Cooperative Italiane e tutti gli attori del settore lattiero caseario, alla presenza del Presidente dell’Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Dott. Giorgio Mercuri e del Presidente della Granarolo Dott. Giampiero Calzolari.

Obiettivo della giornata è stato quello di riflettere e approfondire le tematiche inerenti l’associazionismo e le strategie di sviluppo e crescita del settore lattiero caseario in provincia di Ragusa e in Sicilia.

Durante l’incontro è stata presentata l’attività di ricerca del CoRFiLaC che da anni collabora con il mondo della produzione lattiero casearia, a sostegno degli allevatori.

News Lavoro





R&D Specialist con esperienza nel settore alimentare, preferibilmente lattiero caseario - laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari, Scienze Agrarie o affini - PAVIA


Banconista Formaggio - Colle Umberto - Veneto


Agronomo esperto settore vitivinicolo - SIENA 


Impiegato ufficio boschi - agronomo - Lingua: francese
CASALE MONFERRATO 









Agronomo/Perito Agrario per azienda cliente operante nella certificazione di prodotti agricol - PARMA - Emilia Romagna

sabato 8 luglio 2017

Trattato Ceta - Coldiretti in piazza dice No al Ceta, Consorzi Dop e Igp schierati per il Sì

Trattato Ceta Unione Europea - Canda: Coldiretti si schiera contro i consorzi che invece sono favorevoli all'accordo
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Sono arrivati in migliaia a Montecitorio oggi per protestare contro il trattato di libero scambio dell’Europa con il Canada (Ceta) che dovrebbe essere ratificato dal Senato nella settimana del 25 luglio. Non solo agricoltori, perché l’iniziativa #stopCETA di Coldiretti ha coagulato un’inedita alleanza di politici e di altre organizzazioni come Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch, compatte nel denunciare che l’accordo «metterà in serio pericolo il nostro made in Italy perché dà il via libera alle imitazioni dei prodotti italiani più tipici e spalanca le porte italiane all’invasione di grano duro e a ingenti quantitativi di carne a dazio zero», riferisce il dossier Coldiretti.
Accuse simboleggiate dal maxipacco esposto in piazza a

mercoledì 5 luglio 2017

Mediterrae e i suoi "formaggi naturali"

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Mediterrae produce una vasta selezione di formaggi realizzati con il latte delle aziende consociate, utilizzando metodi antichi, limitando al minimo i materiali plastici e valorizzando al massimo i contenitori e gli strumenti in legno o in rame, proprio come si usava una volta.
Tutti i prodotti Mediterrae vengono realizzati con latte "non pastorizzato" in quanto il processo di pastorizzazione (oggi adottato da quasi tutti i caseifici industriali) sottopone il latte ad alte temperature per un certo lasso di tempo; questo processo, inevitabilmente, incide in modo negativo sia sul gusto che sui valori nutrizionali dei prodotti.
La Cooperativa Mediterrae, inoltre, ha scelto di recuperare i metodi di lavorazione tipiche del passato, per il semplice motivo di riuscire a produrre i "formaggi naturali": ovvero prodotti senza l’ausilio di fermenti selezionati, additivi chimici e aromi di sintesi.
Per tutti questi motivi, si può dire che i prodotti Mediterrae sono dei veri e propri monumenti del gusto e della salubrità.

Arriva il primo "trekking e brunch" a tutto latte

Fonte:
TRENTINO Nell'ambito del primo appuntamento di "Latte in festa", in programma sabato 8 e domenica 9 luglio sull'Altopiano di Vezzena, la Strada del Vino e dei Sapori, in collaborazione con APT Alpe Cimbra e APT Valsugana, Terme e Lagorai, propone il Pic-nic del Malghese - trekking e brunch...a tutto Vezzena.
Il ritrovo è previsto domenica 9 luglio, alle ore 10.30, presso Passo Vezzena per un trekking ad anello di circa 8 km accessibile anche ai meno esperti, che prevede circa 150 m di dislivello. Nel corso della camminata, in compagnia di un accompagnatore esperto del territorio, si scopriranno prati, pascoli e malghe dell'altipiano, di cui verranno illustrate le caratteristiche ambientali e storiche.
A metà percorso, è prevista la sosta presso Malga Millegrobbe di Sopra per l'incontro con il malgaro, che racconterà le specialità del territorio e proporrà una degustazione di Vezzena di malga, al terminedella quale ci si sposterà sui prati per un'esclusiva proposta pic-nic 100% trentino a base, ovviamente, dei prodotti lattiero-caseari del territorio interpretati attraverso originali elaborazioni culinarie. Il tutto accompagnato da Acqua Levico, Marzemino Letrari, mele La Trentina e yogurt.

"Nebrodi Cheese Festival", a Floresta due giorni con i formaggi del territorio

Fonte:
Domenica 9 e lunedì 10 luglio, a Floresta, comune più alto della Sicilia, si celebrerà il primo “Nebrodi cheese festival: Emozioni globali-prodotti locali”, evento finalizzato a qualificare e valorizzare le produzioni di nicchia territoriali ottenute con sistemi tradizionali, in aree marginali con agricoltura sostenibile.

La manifestazione ha una rilevanza notevole per il comparto agricolo ed economico siciliano, perché, per la prima volta in Sicilia, dei produttori decidono di organizzarsi per selezionare i loro prodotti migliori, stagionarli in forma collettiva e sviluppare una strategia di distribuzione e marketing comune. “Siamo davanti ad un’azione di importante storica – afferma Giuseppe Licitra, dell’Università di Catania e responsabile scientifico del Consorzio del formaggio Provola dei Nebrodi -

Coldiretti: da Novara e Vco a Roma contro l'accordo CETA

Da Novara-Vco a Roma, con le migliaia di agricoltori che oggi 5 luglio scenderanno in piazza Montecitorio per smascherare il primo trattato europeo che promuove il falso Made in Italy a tavola.
Il CETA è uno dei sette trattati internazionali di libero scambio, insieme a TTIP, TPP, TISA, NAFTA, ALCA e CAFTA, e potrebbe essere proprio la “testa d'ariete” per l'approvazione di tutti gli altri.
 Fonte:
Pietra del contendere è il cosiddetto trattato Ceta di libero scambio con il Canada che, per la prima volta nella storia dell’Unione, accorda, a livello internazionale, il via libera alle imitazioni dei prodotti italiani più tipici e spalanca anche le porte all’invasione di grano duro, oltre che ad ingenti quantitativi di carne a dazio zero.
Per quanto riguarda le nostre province, i settori più colpiti potrebbero essere quello vitivinicolo, della carne e dei prodotti lattiero caseari: certo è che, per le produzioni agricole di Novara-Vco, gli accordi Ceta con il Canada, rappresentano una minaccia concreta.
E’ diffusa la preoccupazione del mondo agricolo sugli impatti

Gli allevatori: “Elargire somme non basta, serve programmazione”

 
Fonte:
In questi giorni il ministero per le Politiche Agricole e Forestali, sotto forti pressioni dell’associazione allevatori italiani AIA, ha rimpinguato il fondo di finanziamento alle aziende zootecniche italiane di ben 15 milioni di euro.
In realtà si è trattato di un riadeguamento al precedente fondo di finanziamento che era stato decurtato di 22 milioni e ne aveva lasciati disponibili solamente 7. In pratica si è fatto un mezzo passo indietro che ha  ripristinato la situazione di partenza e che, almeno temporaneamente, tranquillizza gli operatori di tutto il comparto che da diversi anni soffre una decrescita costante.
Le annose questioni relative alle “quote latte” e al diminuito consumo di carni, in particolare di bovino adulto, costituiscono un campanello d’allarme che finora è stato parzialmente ascoltato dai difensori di categoria e dai loro referenti politici. Continuare a elargire somme cospicue senza una nuova programmazione che segua le istanze etiche e di buona agricoltura che provengono da  settori fondamentali del mercato non servirà a garantire stabilità alla zootecnia italiana.
“E’ necessaria un’inversione di tendenza in previsione

domenica 25 giugno 2017

Mozzarella di Bufala, nasce la prima Scuola lattiero casearia al Sud

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“In quattro mesi siamo riusciti a dar vita alla prima scuola di formazione del centro sud Italia nel settore lattiero caseario. L’accreditamento del Consorzio di Tutela della Mozzarella di bufala campana Dop nel sistema regionale colma un gap del Mezzogiorno e apre le porte a una formazione Dop, di alta qualità per insegnare sul campo ai nostri giovani un mestiere antico ma straordinariamente affascinante come quello del casaro”. L’assessore regionale alla Formazione, Chiara Marciani, ha presentato così la nascita della prima Scuola di formazione in Italia realizzata e gestita da un Consorzio di Tutela. L’obiettivo è da un lato creare i casari del futuro, trasmettendo così alle nuove generazioni una tradizione che

Tutta Italia a rischio siccità, ma è il sistema che fa acqua. Bollettino rosso preoccupante da Nord a Sud, mentre le politiche ambientali restano al palo

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Il bollettino rosso che si sta registrando in tutta la Penisola è davvero preoccupante: tre regioni in codice rosso (Sardegna, Emilia Romagna e Toscana hanno dichiarato lo stato di emergenza per siccità), massima allerta in tutte le altre regioni, da Nord a Sud, e poi fiumi e laghi quasi a secco con il Piave e il Lago di Bracciano in forte sofferenza. 
Non va meglio altrove: il lago Maggiore è sotto di 40 centimetri rispetto ai livelli del 2016, al lago di Como ne mancano 35 rispetto allo stesso periodo. Eppure il problema non nasce solo – e innanzitutto – dal caldo torrido di questi giorni. 
Al problema dei cambiamenti climatici e dell’emergenza siccità, come denuncia infatti Legambiente, si aggiunge

Nuova strategia del Canada sui prezzi per gli ingredienti lattiero-caseari

Fonte:
Il Canada monitora i propri produttori di lattiero-caseari per assicurarsi di avere la giusta, ma non troppa, quantità di latte per il consumo domestico. In ottemperanza alle regole della WTO, la maggior parte dei prodotti lattiero-caseari ha un alto livello tariffario, con dazi per il latte fino al 270 per cento, al fine di prevenire l’eccesso di approvvigionamento nel proprio mercato interno.
Un’eccezione sono il latte ultrafiltrato e altri ingredienti lattiero-caseari ricchi di proteine destinati alla produzione di prodotti come il formaggio. Il latte diafiltrato è stato inventato da trasformatori di latte americani che cercavano un modo per eludere la barriera tariffaria del Canada e consentire l’export di latte in eccedenza in Canada. Le

La scienza entra in stalla

Fonte:
articolo di Angelo Gamberini
Fra meno di un secolo la temperatura media aumenterà in tutto il mondo fra 1,4 e 5,8 gradi. Cambieranno al contempo gli eventi atmosferici, in alcune regioni pioverà di più, in altre meno. E aumenteranno gli eventi climatici estremi.
In questo nuovo scenario l'agricoltura sarà chiamata a nutrire una popolazione raddoppiata, dagli attuali sette miliardi di individui ai 15 miliardi del 2100. Riuscirà ad assolvere questa missione, all'apparenza impossibile?    

Il congresso Aspa
La scienza dice sì e lo ha ribadito in occasione del recente 22esimo congresso dell'Aspa, l'Associazione per la

Il Mipaaf pronto a un nuovo taglio dei finanziamenti, il sistema allevatori a rischio sopravvivenza

Fonte:
La notizia è arrivata come una bomba nella tarda serata del 21 giugno.
In una nota il ministero delle Politiche agricole comunicava alle Regioni che la ripartizione per il cofinanziamento del Piano nazionale dei controlli sulla produttività animale svolti dalle Associazioni Allevatori, a causa del ridimensionamento della spesa pubblica passerebbe dagli attuali circa 22,5 milioni di euro/annui a soli 7 milioni/annui.
E questo nonostante una spesa complessiva che supera abbondantemente i 50 milioni di euro/annui.
All’immediata reazione del presidente dell’Associazione italiana allevatori (Aia), Roberto Nocentini, che in un comunicato ha espresso  la grande preoccupazione per questo provvedimento convocando urgentemente il Comitato direttivo di Aia per affrontare, ha dichiarato, “quella che si prospetta come la più grave emergenza che il sistema allevatoriale abbia mai, in questi 70 anni di storia, dovuto affrontare”, si uniscono lo sconcerto e l’indignazione

giovedì 22 giugno 2017

Lattiero caseario: investire è il futuro, ma non in Europa

 Fonti:
              Articolo di Matteo Belardinelli - 
Le produzioni mondiali di latte che, complessivamente, rallentano, la domanda cinese che ha ripreso a correre e con una virata verso prodotti a più alto valore aggiunto rispetto al latte e alle polveri (significativo il calo di export di latte Uht in Cina, pur in una fase in cui le esportazioni comunitarie crescono di oltre il 10% sia in volume che in valore nel periodo gennaio-aprile 2017 su base tendenziale), le proiezioni che non preannunciano scenari negativi portano i produttori e le imprese a impostare politiche future di consolidamento e di espansione.
In pratica, il panorama lattiero caseario vede investimenti nelle aree dove il comparto mostra maggiori segnali di vitalità e prospettive di sviluppo più forti.
E' il caso, ad esempio, della Russia, dove la multinazionale Danone ha previsto di investire oltre 16,8 milioni di euro nel proprio sito produttivo di Samara. L'obiettivo è quello di realizzare una nuova linea di produzione e di reimpiegare, attraverso appositi trattamenti, le acque utilizzate nello stabilimento. La nuova linea di produzione, che è la 13esima della fabbrica, avrà una capacità di produzione di 30 tonnellate al giorno e sarà operativa entro il primo semestre del 2018.

Non è l'unico investimento pianificato dalla Danone, che negli Stati Uniti (altro mercato che sta attraversando una fase di grande vitalità) ha previsto investimenti nel proprio stabilimento pari a 25 milioni di dollari, finalizzati a costruire

Svizzera, ormoni sessuali nei suini. Ma la pubblicità non lo dice

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Carni senza l’aggiunta di ormoni’, l’industria svizzera della carne ne fa un vanto e l’associazione di settore, Proviande, lo sbandiera a gran voce nella pubblicità sul proprio sito… ma non è proprio così.
Nonostante la legge ne vieti l’uso, infatti, gli allevatori svizzeri di suini e bovini ricorrono ugualmente agli ormoni, come si evince dalla banca dati dell’Agenzia per gli agenti terapeutici, Swissmedic, secondo cui più di 15 diversi preparati ormonali sono approvati solo per i suini.
AMMESSI ORMONI SESSUALI
Ma com’è possibile? La questione è sottile: si tratta infatti di preparati che agiscono sul ciclo sessuale degli animali e che sfuggono al divieto legislativo non essendo ormoni della crescita. Questi ultimi sono quelli somministrati agli animali per accelerarne la crescita ed evitare le malattie, e sono vietati in tutta Europa e nell’intero settore zootecnico (filiere bovina, avicola e suina) dal lontano 1981.
La differenza – secondo l’Ufficio federale di veterinaria – sta in particolare nel periodo di applicazione: mentre gli stimolatori vietati dalla legge si utilizzano nel corso di un lungo periodo, agli ormoni sessuali si ricorre solo in modo selettivo e, dopo breve tempo, non sono più rilevabili nel corpo degli animali. In pratica questi vengono inseminati e hanno i cuccioli dopo un periodo di gestazione di 115 giorni.
TRATTATI IL 10% DEGLI ANIMALI
Il problema è che non si conosce l’esatta quantità di ormoni utilizzati dagli allevatori: non lo sa né la Società svizzera degli animali, né l’Ufficio federale medico. L’Associazione svizzera dei produttori di suini stima comunque che gli allevatori utilizzino gli ormoni sessuali in 10 scrofe su 100.
Forti le critiche, soprattutto da parte dell’Istituto di ricerca per l’agricoltura biologica, secondo cui tutto è sacrificato sull’altare di un’industria vorace, dedita agli allevamenti intensivi, senza rispetto dei cicli naturali. Al contrario, le linee guida Bio Suisse indicano la necessità di vietare l’uso degli ormoni per controllare la riproduzione, autorizzandoli solo per le cure e terapie necessarie.
E di fronte alle contestazioni, infine, Proviande ha dovuto ammettere che la pubblicità sul sito era malformulata, promettendo di modificarne il testo.

Bovini, a gestire il progetto sulla biodiversità delle razze siciliane sarà un'associazione di Udine!

Fonte: 
PALERMO - «Non è ammissibile che a causa dell’assenza di un’associazione regionale allevatori, a gestire il progetto sulla biodiversità riguardante due importanti razze autoctone siciliane, quali la cinisara e la modicana, sia l'Anapri un’associazione di allevatori di Udine». Lo hanno detto i parlamentari regionali Pd Mario Alloro, Giuseppe Arancio e Giovanni Panepinto al termine dell’incontro con una rappresentanza di lavoratori Aras delle varie province siciliane.
«L'incarico dato all’Aia di svolgere i controlli funzionali previsti

Brucellosi, ok in Commissione Salute a norma che blocca risarcimenti per allevatori: “Ennesimo schiaffo da parte della politica”

 
Fonte:
“È l’ennesimo schiaffo in faccia agli allevatori siciliani da parte della politica. Non ci sono altri commenti”. È questo il commento del deputato M5S a sala d’Ercole, Francesco Cappello, all’approvazione in commissione Salute di un emendamento governativo al collegato alla Finanziaria, che cancella la norma che prevede risarcimenti per gli allevamenti colpiti da Brucellosi, un flagello tutt’altro che scomparso in Sicilia.
“Il governo Crocetta – afferma Cappello – ancora una volta si allinea ai diktat di Roma e Bruxelles, ed anziché difendere gli allevatori nelle sedi opportune preferisce cancellare una norma che peraltro non finanzia colpevolmente già da qualche anno. Allevatori ed agricoltori vengono abbandonati al loro destino in nome di un’Europa e di uno Stato palesemente allineati contro il Sud e la Sicilia”.
L’emendamento ora sbarca in Aula, cui spetta, o meno, dare il colpo di spugna definitivo sulla norma.