Dieci allevatori ragusani contestano il concordato della Ragusa Latte.
Il concordato, approvato il 18 febbraio scorso con una percentuale
schiacciante (circa 7 a 1) dovrà ora essere esaminato ed approvato dal
giudice Elisabetta Trimani. Il 23 marzo scorso, nell’udienza di
comparizione dei creditori dissenzienti, l’avvocato che patrocina un
gruppo di allevatori, ha reso note le ragioni del dissenso ed ha
preannunciato l’opposizione.
Questo concordato – spiega Scarso – non ci convince. Esso prevede il
pagamento del 30 per cento delle spettanze ai soci, ma non ci sono le
garanzie economiche. Il concordato “svuota”, in qualche modo, tutte le
attività a favore dei soci, con alcune clausole molto elastiche.
È molto
complesso, probabilmente non è stato stilato da professionalità locali.
E non dà nessuna spiegazione su dove siano finiti i 14 milioni che
mancano in cassa e che hanno determinato la crisi della RagusaLatte. C’è
un’inchiesta della Guardia di Finanza, ma i tempi dell’inchiesta non
hanno lo stesso passo dei procedimenti civili e non sappiamo ancora
nulla».
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