sabato 30 agosto 2014

Allarme per il lattiero-caseario lombardo. L'embargo alla Russia complica tutto

Gianni Fava, assessore regionale all'Agricoltura, teme che un'"invasione" di latte nordico valichi le Alpi, accentuando la crisi del settore.
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"Le misure europee varate per contrastare gli effetti negativi dell'embargo russo sono soltanto un pannicello caldo che non risolve minimamente il problema e che avrà conseguenze estremamente negative per gli agricoltori della macroregione agricola del Nord.
A dirlo è l'assessore all'Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che a riguardo non ha dubbi: "L'embargo deve essere tolto e il mercato russo deve ripartire. E in questa direzione deve muoversi l'Unione europea, altre possibilità non ce ne sono. Tutto il resto
serve solo per occupare spazi sui giornali".
"Non capisco - prosegue l'assessore lombardo - quelli che gioiscono per un accordo monco e che, con ogni probabilità, metterà in campo risorse insufficienti per le imprese agroalimentari del Nord". Fava sollecita il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, a trovare intese costruttive all'interno dell'Unione europea. "I ministri agricoli di Francia e Spagna si sono incontrati per affrontare la questione del comparto lattiero caseario in completa sintonia, sarebbe auspicabile che il ministro Martina incontrasse il ministro tedesco Schmidt, onde evitare che un fiume di latte a basso costo valichi il confine delle Alpi e metta in crisi, in questa fase delicata di rinnovo del prezzo del latte alla stalla, i produttori lombardi e del Nord".
Quello lattiero caseario, spiega l'assessore Fava, "è un mercato che vive equilibri estremamente delicati ed è fortemente esposto alla volatilità, la priorità è tutelare la filiera di casa nostra, evitando di farsi mettere i piedi in testa come nel bluff di Frontex Plus, per citare uno scenario del tutto diversi".
L'assessore Fava, inoltre, invita le organizzazioni sindacali agricole, i consorzi del Grana Padano e del Parmigiano-Reggiano e le rappresentanze dell'industria lattiero casearia a valutare l'ipotesi di un polverizzatore di latte, con gestione pubblico-privata, che serva "come valvola di sfogo per contrastare eventuali eccedenze di latte sul mercato ed evitare crolli di prezzo".

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