martedì 5 agosto 2014

Legare il prezzo del latte al prezzo delle materie prime, allarme di...

Damiano Legramandi, Segretario di FederFauna Misano e Allevatore di vacche da Latte lancia un appello: è necessaria un’azione forte per legare il prezzo del latte alle prezzo materie prime.
 
Fonte Notizia:
In una sua lettera spiega molto chiaramente che il regime delle quote latte terminerà il prossimo anno . Per questo motivo vi sarà una maggiore volatilità del prezzo del prodotto. Questa condizione ha diffuso il timore, fra gli allevatori, che possa ingenerare un danno e questo a causa delle attuali condizioni contrattuali .
Le associazioni degli allevatori si sono riunite a metà Luglio con gli industriali del latte (se non lo sapete monopolio francese) per la definizione del prezzo. Risultato: nei mesi di luglio e agosto il prezzo e’ stato fissato invece che a 44,5 centesimi al kg, a 42 centesimi al kg … E poco conta che sulla fattura compaia la dicitura “acconto”, perché, come scrive chiaramente Legramandi, i produttori ormai sanno già che, come già avvenuto ne gli anni precedenti , il prezzo rimarrà tale, e alla fine si arriva a
Settembre per ridiscuterlo, gettando nell’incertezza gli investimenti che un’azienda deve fare.
Ma ciò che più sconcerta Legramandi a l’abbassamento del prezzo in se’, è la motivazione data agli allevatori: gli industriali hanno giustificato l’abbassamento del prezzo del latte con il temporaneo abbassamento del costo delle materie prime. Giustamente Legramandi si chiede: allora perché non vogliono pagarcelo di più quando il prezzo delle materie prime aumenta?!
E coloro che sedevano a quel tavolo delle trattative in rappresentanza degli allevatori?… “FederFauna, dichiara Legramandi, non c’era! Chi c’era non ricordava che il calo del prezzo delle granaglie è storicamente temporaneo? Che dura una quindicina di giorni l’estate, guarda caso sempre quando ci si deve accordare sul prezzo del latte, per poi schizzare ancora a prezzi vertiginosi?”
E parla un uomo che lavora in stalla tutti i giorni e quindi sa bene di cosa si tratta. E’ necessario un Sindacato più forte e che davvero parta dalla stalla per avanzare con coraggio proposte energiche in fase contrattuale!
Secondo Legramandi una soluzione sarebbe quotare il latte tutte le settimane in base al bollettino delle granaglie: cioè renderne realmente proporzionale il prezzo a quello delle materie prime, in modo da garantire sempre un guadagno idoneo agli allevatori, come peraltro stanno già facendo in altri Paesi Europei.
“Chi la pensa come me, ma non è ancora iscritto a FederFauna, non ha che da contattarmi” scrive Legramandi.
articolo di Silvia Lazzerini

Nessun commento:

Posta un commento