lunedì 27 ottobre 2014

Cremona, progetto Eulat: benessere animale e impatto ambientale per produzioni di eccellenza

Foto tratta dal Blog: "lupoemigrato"


Fonte notizia:
CREMONA - Il progetto sul benessere animale e il ridotto impatto ambientale per le produzioni di eccellenza del settore lattiero caseario è iniziato nell’aprile del 2010 e terminato il 30 giugno di quest’anno, e i risultati verranno presentati alle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona (22-25 ottobre) nel corso di un convegno in programma il 23 ottobre alle 14.30. Sarà presentato uno studio che ha coinvolto 2.700 bovine lombarde per la produzione di Grana Padano.

E' il Progetto Eulat – Individuazione di modelli di aziende zootecniche per produzioni di eccellenza di
latte e derivati promosso e coordinato dalla sezione di Milano del Consiglio nazionale delle ricerche – Istituto di scienze delle produzioni alimentari (Cnr-Ispa).

VALORIZZARE L'INTERA FILIERA «Lo scopo di questo progetto – spiega Milena Brasca del Cnr, responsabile scientifico di Eulat – è stato quello di arrivare a valorizzare l’intero percorso della filiera e non esclusivamente il prodotto finito. Razione alimentare e relativa composizione, gestione della mandria in stalla e in sala mungitura, impatto ambientale legato allo spandimento dei liquami, ma anche gestione del territorio, benessere animale, redditività aziendale sono stati quindi gli aspetti presi in esame e studiati attingendo dati e informazioni dai tre allevamenti protagonisti del progetto, situati in zone diverse della Lombardia e differenti anche per tipologia e composizione numerica dei capi allevati».

Infatti, proprio per riuscire a fotografare una situazione eterogenea e soprattutto attendibile di un comparto tra i più importanti dell’agroalimentare regionale, nel progetto Eulat sono stati coinvolti un allevamento della provincia di Lodi caratterizzato da un modello di produzione intensiva tipico della Pianura Padana; un altro situato nella provincia di Como dove la produzione di latte è garantita da un minor numero di bovine allevate e da un altro in provincia di Mantova, dove la razione alimentare prevede un tenore molto ridotto di insilato.

«La novità di questo progetto – sottolinea Brasca – sta proprio nella possibilità di essere riusciti a individuare come ultimo obiettivo i criteri necessari a classificare gli allevamenti in base alle caratteristiche aziendali e gestionali rispettose del benessere animale e con un ridotto impatto ambientale, requisiti essenziali per ottenere produzioni di eccellenza di latte e derivati. Non va, infatti, dimenticato che proprio questi aspetti testimoniano sempre più la loro enorme rilevanza economica, ambientale e sociale».

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