Stato di agitazione all’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia
di via Roccazzo, a Palermo. Stamattina i 48 dipendenti dell’Ente, che
comprende anche le sedi di Giardinello (Godrano) e di Messina, si sono
riuniti in Assemblea.
Amministrativi, tecnici e operai chiedono il pagamento degli stipendi,
che non percepiscono da tre mesi, ma anche risposte su come continuare
il loro lavoro dato che mangimi, foraggi e medicinali per gli animali
sono terminati e la loro sopravvivenza è a rischio.
“La mancanza di finanziamenti sta portando il centro a una paralisi quasi irreversibile.
Se non siamo in grado di garantire il cibo agli animali, possiamo solo
accudirli – dicono i lavoratori – Vogliamo capire cosa la politica e
l’assessorato intendano fare. Siamo al limite delle scorte, stiamo
cercando di sopperire in autogestione e in più non prendiamo lo
stipendio da luglio”.
Le risorse destinate all’Istituto di via Roccazzo sono passate da 3 milioni e 600 mila euro
nel 2012 a 2 milioni e 90 mila euro per il 2014. “Risorse
insufficienti – dice il segretario della Flai Cgil di Palermo Tonino
Russo – Servirebbero almeno 3 milioni per garantire il funzionamento
delle tre sedi”.
Flai, Fai e Uila hanno chiesto venerdì un incontro con l’assessore all’Agricoltura e il Dipartimento Infrastrutture.
“Se non ci ricevono, mercoledì manifesteremo davanti all’assessorato.
La situazione è grave – aggiunge Russo – Vorremmo capire come mai si
sono accumulati questi debiti in passato, quando ancora le risorse
trasferite all’ente erano più abbondanti, e come mai un istituto così
importante, che dà sostegno alla zootecnia, non sia stato rilanciato
pur essendo l’ente un importante proprietario di terreni e immobili
storici”.
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