lunedì 22 dicembre 2014

La presenza e il ruolo dell´Istituto Agrario a Modica

Per l´occasione l´Aula Magna della Scuola è stata intitolata alla memoria di Nino Barone, fondatore dell´Istituto e suo preside per il primo trentennio

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L´Istituto professionale di Stato per l´ Agricoltura di Modica (nella foto: l´ingresso principale) ha celebrato i 60 anni di fondazione con una intensa e partecipata manifestazione che ne ha ripercorso le tappe fino alla sua recente trasformazione in Istituto Alberghiero "Principi Grimaldi". Prima del convegno, che ha visto la presenza di tanti protagonisti di questa gloriosa storia ( presidi, docenti, tecnici, ex-alunni ), l´Aula Magna della Scuola è stata intitolata alla memoria del prof. Nino Barone, fondatore dell´Istituto e suo preside per il primo trentennio ( fino al 1983 ). Molti ricordi, malcelata commozione, tanto orgoglio identitario, ma pure analisi lucide per riflettere sul successo formativo di una prestigiosa istituzione e sul futuro dell´istruzione professionale. Si trattò di una sfida lunga e vincente. Oggi agricoltura e turismo si danno la mano per
valorizzare lo sviluppo di un territorio che punta sulle "eccellenze" enogastronomiche e sul suo inimitabile paesaggio urbano-rurale.

L´idea di dar vita a una Scuola professionale per formare provetti tecnici agricoli nacque nel 1952 come progetto politico della DC modicana di combattere la disoccupazione e promuovere lo sviluppo economico del territorio. A quel programma collaborò lealmente anche il piccolo Partito Liberale dell´ avv. Niccolò Pinzero che appoggiò la proposta presso il ministro della PI Gaetano Martino. Nei primi anni del dopoguerra le condizioni sociali della città erano drammatiche : povertà diffusa, migliaia di famiglie "aggrottate", migliaia di braccianti "spigolatori", mancanza di elementari infrastrutture (acquedotto, fognatura, alvei dei torrenti in parte scoperti, analfabetismo elevato ed evasione dell´ obbligo scolastico). Anche per fronteggiare la dura opposizione del PCI dell´ on. Virgilio Failla, la nuova classe dirigente scudocrociata ebbe il merito di elaborare una strategia di sviluppo che puntava sulle vocazioni produttive del comprensorio, soprattutto sulla modernizzazione delle aziende agricole e sull´ istruzione tecnico-agraria.

Occorre sottolineare il livello alto della cultura politica dei partiti del tempo, a differenza dell´ inerzia presente. Nel progetto di Nino Barone riviveva la grande lezione di Sturzo e De Gasperi, il riformismo cattolico basato sulla riforma agraria e sulla diffusione della piccola proprietà, sulle piccole e medie imprese e sul ruolo della Casa del Mezzogiorno per vincere l´arretratezza del Sud. Manodopera qualificata, meccanizzazione agricola e innovazione agronomica per rilanciare su più avanzate basi produttive la zootecnia dell´altopiano ibleo, l´industria lattiero-casearia, l´ortofrutticoltura della "fascia trasformata". Nei carteggi di famiglia ho rintracciato lettere e documenti che testimoniano l´impegno di una classe politica seria e preparata che prima "pensava" e poi realizzava lo sviluppo locale, le delibere del Consiglio comunale, lo studio preliminare elaborato da mio padre e inviato al Ministero per l´approvazione del decreto istitutivo, le adesioni all´iniziativa dei Comuni di Scicli, Pozzallo, Ispica, dei Consorzi di bonifica, della Coldiretti. Un obiettivo collettivo e vittorioso, come oggi non accade.

L´ Istituto professionale di Stato per l´ Agricoltura apri´ i battenti nel 1954 e fu all´ unanimità intitolato a Clemente Grimaldi, nel solco di una prestigiosa tradizione culturale. Il nobile casato ha dato molto alla pubblica istruzione della città , da quando le sorelle Francesca e Concetta Grimaldi alla vigilia dell´ Unità contribuirono col loro vasto patrimonio ( oltre 1600 ettari di terra) alla nascita dell´ Istituto Tecnico "Archimede" e del Liceo classico "Campailla".

A cavallo tra 19mo e 20mo secolo i fratelli GiovanPietro e Clemente sono stati protagonisti illustri della vita politica e culturale modicana: il primo è stato ordinario di Fisica e Rettore dell´ Università di Catania, progettista dell´ impianto di sollevamento idrico della sorgente S.Pancrazio ; il secondo è riconosciuto come uno dei maggiori agronomi europei per i suoi studi volti a creare nuovi vitigni resistenti alla fillossera, organizzatore instancabile di consorzi e associazioni agrarie, sperimentatore esperto nelle sue aziende di Cipolluzzi e di Fondolongo. Negli stessi anni Michele Grimaldi fondava nel fondo Cannizzara una Colonia agricola allo scopo di istruire i contadini: non a caso l´ opera pia che porta il suo nome decise nel 1954 di destinare una larga parte delle sue rendite al finanziamento del nuovo Istituto Agrario e una parte delle sue terre all´ avvio di un´azienda agricola-modello.

Uomini e programmi di un tempo lontano, la cui eredità politica e pedagogica vive ancora oggi nella continuità delle istituzioni formative della città. Un esempio da non dimenticare, un monito alle nuove generazioni a progettare il futuro di Modica sulle solide radici della sua identità storica e culturale. 

1 commento:

  1. Bei tempi, quando ancora i politici, oltre che a pensare ai loro affari, tenevano a cuore un po' anche il loro territorio e i bisogni della loro gente. E credevano nella cultura come mezzo per elevare a migliori condizioni il mondo contadino che, a quei tempi, viveva veramente nella miseria, miseria mantenuta anche dall'ignoranza. E molta strada, molta fatica facevano allora gli studenti contadini per accedere alla cultura. Oggi, invece, i politici pensano solo alle loro tasche e a tenere quanto più possibile il popolo nell'ignoranza. E i contadini? I contadini oggi hanno più facile accesso alla scuola ma, stranamente, sono sempre ignoranti solo che, a differenza del passato, non lo sanno o lo negano. Ma in entrambi i casi pensano ormai di sapere tutto, tranne che come sopravvivere.

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