martedì 30 dicembre 2014

Parmalat beffa Granarolo e si beve le Latterie Friulane

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Parmalat beffa Granarolo e si beve le Latterie friulane. A farla spuntare alla società controllata da Lactalis può essere stato il riconoscimento di un prezzo del latte superiore ma anche un’offerta complessiva più generosa. Granarolo aveva iniziato la trattativa, tra alti e bassi, un anno fa, ma non è servito a nulla. Il credito bancario di cui gode Emmanuel Besnier è molto ampio nonostante la raffica di acquisizioni, dal Brasile all’Australia. Granarolo invece ha limiti finanziari stringenti. Parmalat ha acquistato dal Consorzio cooperativo latterie friulane il ramo d’azienda che produce, commercializza e distribuisce prodotti lattiero caseari come latte pastorizzato e Uht, yogurt, Montasio, mozzarella e ricotta. 
Momenti caldi alle Latterie nel corso della trattativa per la concessione. Contestualmente Collecchio rileverà anche i marchi Latterie Friulane, Latte
Carnia, Silp, San Giusto, Castello e Cometa oltre allo stabilimento e alla sede di Campoformido in provincia di Udine, gli immobili di Ponte Crepaldo (Venezia), San Martino (Pordenone) e Monfalcone (Gorizia) e i contratti
in essere.
Latterie Friulane, lo scorso anno, hanno fatturato 53 milioni di euro, ma nel 2014, dopo la buccia di banana del latte inquinato da aflotossine, i ricavi sono stimati in picchiata a 37 milioni.
Il gruppo del Nord est è in grave crisi e l’arrivo di Parmalat si configura come un vero e proprio salvataggio. Dal punto di vista finanziario l’operazione è stata conclusa con il trasferimento di un capitale netto pari a circa 5,75 milioni di euro e l’accollo di debiti verso banche per pari importo. Per Parmalat l’acquisto di Latterie Friulane rappresenta la prima operazione in Italia da quando la società è stata rilevata dai francesi di Lactalis.

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