sabato 20 dicembre 2014

Latte: Coldiretti, senza accompagnamento da quote a rischio stalle

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(AGI) - Roma, 19 dic. - "Regolarizzare la propria posizione aziendale rispetto alla questione quote latte e' un dovere dal quale non ci si puo' sottrarre. Tuttavia, dobbiamo rilevare che e' anche indispensabile un percorso di accompagnamento all'uscita dalle quote". Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, commentando l'annuncio del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina sull'invio di 1455 cartelle per un importo di circa 422 milioni di euro che si riferiscono al lontano passato. Un atto dovuto nel rispetto della stragrande maggioranza dei 38mila allevatori italiani che con sacrifici si sono messi in regola ed hanno rispettato le norme negli anni acquistando o affittando quote per un valore complessivo di 2,42 miliardi di euro. Il rischio di
superare le quote assegnate nella campagna 2014/2015 e' dimostrato dal trend di aumento del 3,74 per cento rispetto allo scorso anno registrato dall'Agea a settembre. Ricordiamo che la vicenda quote latte e' iniziata nel 1983 con l'assegnazione ad ogni Stato membro dell'Unione di una quota nazionale che poi doveva essere divisa tra i propri produttori. All'Italia fu assegnata una quota molto inferiore al consumo interno di latte. Il 1992 con la legge 468, quindi il 2003 con la legge 119 e, infine, il 2009 con la legge 33, sono le tappe principali del difficile iter legislativo per l'applicazione delle quote latte in Italia.
  Degli attuali 38mila allevatori oggi in attivita' nel nostro Paese (erano 120mila nel 1996) sono solo un po' piu' un migliaio quelli che devono alle casse dello Stato 1,7 miliardi di euro di multe maturate in questi ultimi anni. Molti allevatori si sono messi in regola in questi ultimi anni, 15mila hanno rateizzato con la legge 119 del 2003, per 350 milioni di euro, mentre altri 220 milioni di "multe" sono stati regolarmente pagati in questi ultimi 12 anni. In Veneto sono circa 300 gli allevatori che non hanno ancora onorato le multe imposte a livello comunitario, per un totale di circa 300milioni di euro, mentre oltre 4000 colleghi hanno regolarizzato la propria posizione, aderendo ai provvedimenti legislativi che consentono la rateizzazione del debito.
  "Occorre intervenire a livello comunitario e nazionale per preparare con strumenti adeguati un atterraggio morbido all'uscita del sistema delle quote. Il "Fondo latte di qualita'" previsto dalla legge di stabilita' - conclude il presidente Martino Cerantola - riveste in tal senso una funzione fondamentale. Gli importi sborsati dalle aziende per regolarizzare la propria posizione hanno contribuito a mettere in ginocchio molte stalle. Ed oggi che il prezzo del latte e' sempre meno pagato rischiano grosso i formaggi tipici, anche se, tra questi, l'Asiago fortunatamente continua a rappresentare un prodotto di grande interesse commerciale".(AGI) Bru

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