lunedì 15 dicembre 2014

Un provolone ecosostenibile

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E’ una esperienza decisamente interessante quella che ha preso le mosse da poco in quel di Soresina (Cremona) sede dell’omonimo stabilimento Latteria Soresina. Qui la trasformazione del latte e la produzione lattiero casearia hanno praticamente imposto l’ottimizzazione dei consumi e la velocizzazione delle fasi di produzione. Partner in questa avventura la società AB, che opera da oltre trent’anni nei settori della cogenerazione e della valorizzazione energetica delle fonti rinnovabili. Il risultato di questa “alleanza” è
un impianto di cogenerazione alimentato a metano. Ma andiamo per ordine.
Una storia lunga un secolo - Tutto comincia nel lontano 1900, quando a Soresina nasce una società cooperativa  che riunisce proprietari o affittuari delle
stalle produttrici di latte tutti nella provincia di Cremona.  Con i suoi oltre 550 dipendenti e 150 collaboratori e 430mila tonnellate di latte conferito, utilizzato soprattutto per la produzione di Grana padano, oggi Latteria Soresina  è tra le prime 3 aziende di raccolta di latte Italiano.Per le sue produzioni l’azienda utilizza sia energia elettrica che calore, sotto forma di acqua calda e vapore: così per ottimizzare i consumi ha fatto realizzare un impianto di cogenerazione a metano con il quale ottenere contemporaneamente energia elettrica ed energia termica. E il vantaggio sta tutto non solo nel consistente risparmio nei consumi ma in quelle circa 3.600 tonnellate all’anno di CO2 che non vengono più immessa nell’ambiente.
Una storia un po’ più recente –  A produrre l’impianto è AB, l’azienda  nata  a Orzinuovi nel 1981 e oggi riferimento globale della cogenerazione. Fino a oggi AB ha installato oltre 800 impianti per un totale di  potenza elettrica nominale che supera i 1.100 Mw ed ha filiali in tutta Europa ma anche in Brasile e Canada. A Soresina  i tecnici di AB hanno installato un impianto cogenerativo alimentato a gas naturale, con potenza nominale complessiva di 2.681 kWe e potenza termica complessiva introdotta di 5.974 kW, corrispondente ad una portata di metano pari a 628 Nmc/h.
Il metano viene approvvigionato dalla rete che già alimenta lo stabilimento: in posizione adiacente al cogeneratore, dove passa la rete interna allo stabilimento, è stata infatti realizzata una piccola derivazione per regolarizzare la pressione e la portata richiesta in ingresso al cogeneratore.

L’impianto – Il nuovo impianto produce energia elettrica che, al netto dei consumi delle apparecchiature ausiliarie,  viene integralmente consumata dal sito produttivo dell’azienda; gran parte dell’energia termica prodotta dal cogeneratore viene invece recuperata ed utilizzata per la produzione di acqua calda e vapore, riducendo quindi l’utilizzo delle caldaie esistenti. E per ottimizzare ancor più i consumi sono state realizzate anche le interconnessioni con le linee di distribuzione già esistenti nello stabilimento, garantendo in questo modo una perfetta sinergia con le tecnologie giàutilizzate. Si prevede un utilizzo dell’impianto pari a 5.000 h/anno con totale autoconsumo dell’energia elettrica prodotta ed eventualmente cessione delle eccedenze in rete.
La potenza termica complessivamente recuperabile è pari a 2.463 kW, di cui 1.489 recuperati dal circuito dell’acqua di raffreddamento del motore e dalla batteria recupero fumi sotto forma di acqua calda; altri974 kWt vengono  recuperati dallo scambiatore recupero fumi sotto forma di vapore. L’energia termica disponibile verrà utilizzata nel processo produttivo aziendale sotto forma di acqua calda a 90 °C  e vapore a 8 bar.

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