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CASTRONOVO
DI SICILIA – Era la metà di ottobre quando un incendio di vaste
proporzioni bruciò diversi ettari di terreno in Contrada Riena,
nell’agro di Castronovo di Sicilia. Numerose le segnalazioni pervenute
all’Arma locale, una Stazione di pochi militari con una giurisdizione di
quasi 200 chilometri quadrati. Le indagini sono subito iniziate per far
luce sull’origine dolosa delle fiamme, molto probabilmente la pulizia
delle stoppie di un campo, divenuta rogo incontrollato per l’effetto del
forte vento di scirocco di quei giorni.
I militari
della Stazione unitamente al Nucleo Operativo della Compagnia di Lercara
Friddi, hanno quindi effettuato una
serie di sopralluoghi legati
all’incendio, avvalendosi tra l’altro del prezioso ausilio del 9°
Elinucleo Carabinieri di Palermo. E proprio durante un sorvolo
dell’area, i militari si sono imbattuti in un inaspettato incubo
paesaggistico: una cava totalmente abusiva ben nascosta tra le boscose
colline Castronovesi. Immediatamente è stato richiesto il supporto del
Distretto Minerario dell’Assessorato dell’energia e dei servizi di
pubblica utilità della Regione Sicilia, che intervenuto sul posto, ha
potuto solo dar ragione ai militari: parzialmente occultato sotto il
versante di una collina, circondato da capannoni e depositi agricoli si
stagliava l’illecito scavo.
Una famiglia
di braccianti agricoli – allevatori di Lercara Friddi, sono stati
sanzionati al pagamento di 20.658 euro e all’obbligo accessorio di
ripristinare a proprie spese lo stato dei luoghi, per aver violato gli
Articoli 9 e 29 co.2 della Legge Regionale 127/80, conducendo lavoro di
coltivazione di una cava senza l’autorizzazione prevista.
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