mercoledì 3 dicembre 2014

Latte, Compral Cuneo diventa Op

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Compral Latte diventa una Op, un’Organizzazione di produttori riconosciuta dall’Unione Europea per la sua capacità di aggregare un alto numero di soci e di concentrare un’offerta strategica di prodotto sul mercato. Grande la soddisfazione negli ambienti agricoli e allevatoriali della provincia di Cuneo per questo passaggio finale che corona l’azione svolta da una squadra di 230 produttori che quattro anni fa hanno dita vita alla filiera del latte piemontese, con l’operazione Compral-Inalpi-Ferrero.
La comunicazione ufficiale è giunta nei giorni scorsi dalla direzione Agricoltura della Regione alla cooperativa che fa capo all’Apa di Cuneo. “L’Organizzazione di produttori – recita la determina – è riconosciuta per le produzioni lattiero-casearie e il prodotto latte” che vale “un fatturato di 37 milioni 560 mila euro”. Fondamentale anche il requisito della mutualità: il 97 per cento del latte
commercializzato – pari a circa 3 mila quintali al giorno - proviene dalle stalle degli allevatori associati.
Siamo partiti per vincere – dice Raffaele Tortalla, presidente Compral latte - e ci stiamo riuscendo: oggi siamo il primo soggetto nella produzione di latte del Piemonte. Noi sapevamo che l’obiettivo era giusto e rispettando tutti ma senza chiedere permesso a nessuno abbiamo portato a compimento l’operazione Torri del Latte che ha segnato un punto di svolta. Il resto è venuto da sé, perché il nostro modello funziona e garantisce tutti i produttori: piccoli, medi e grandi”.

Il dato rilevante – sottolinea Bartolomeo Bovetti, direttore Compral e Apa – è l’inserimento a pieno titolo della nostra cooperativa nei progetti europei. Prima era necessario bussare alle porte di Bruxelles per avere udienza, ora l’accesso ai consistenti fondi stanziati per l’agricoltura sarà decisamente più agevole per la nuova Op Compral latte”.

1 commento:

  1. Da qualsiasi altra parte è sempre un'altra storia. Ogni volta che sento notizie così mi piange il cuore. Dapertutto gli allevatori hanno questa capacità di aggregarsi, di associarsi, di tendere verso un unico obiettivo, utile per il bene di tutto il comparto. Qua in Sicilia non è possibile, non ne sono capaci, non ce l'hanno proprio nel DNA. Qua in Sicilia, per gli allevatori, è più importante mettere in bella nostra i loro trattori o i loro animali più che immaginare un futuro poco più in là del loro naso. Qua ai produttori di latte piace pestarsi l'un l'altro i piedi col martello e rimanere nell'ignoranza di ciò che accade nel mondo, piuttosto che aggregarsi e battere i pugni sui tavoli giusti. Qua in Sicilia, non sono solo i politici a stare aggrappati alle poltrone ma anche coloro che dovrebbero rappresentare gli allevatori, coloro che sono stati eletti proprio per poter portare avanti gli interessi di tutti gli loro, da anni invece si sono solo preoccupati di farsi gli affari propri e restare aggrappati ai loro sgabellini. Così non si va da nessuna parte. Forse mi ripeto, ma mi fa una tale rabbia vedere nella mia terra, in questo mondo rurale una tale, non so come definirla: ingenuità, ignoranza, meschinità, chiusura mentale, egoismo, invidia ... che non riesco a stare zitta e farmi i fatti miei.

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