domenica 16 novembre 2014

37 ispezioni al giorno di prodotti Dop-Igp per l'Ineq di San Daniele

ccesso del made in Italy grazie anche a chi ne certifica la qualità

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Il successo del made in Italy agroalimentare dipende anche da chi ne accerta la qualità. È quanto affermato su 'Milano Finanza' da Federico Grazioli, presidente di Accredita, l'ente italiano che verifica e certifica l'operato di Ineq, l'Istituto Nord Est Qualità di San Daniele, accreditandolo ai sensi delle norme internazionali secondo le prescrizioni della disciplina europea. Secondo Grazioli, nel mondo dei prodotti a Dop-Igp, che fatturano all'origine quasi 9 miliardi di euro, gli organismi di certificazione "puntellano l'azione governativa tesa ad assicurare la qualità degli alimenti".
Rispetto a questa missione generale di supporto al made in Italy, nel 2013 Ineq ha operato autonomamente – al netto della sorveglianza sulle attività di porzionamento e di confezionamento – ben 13.732 sessioni di controllo nel
sistema dei prosciuttifici-salumifici, più altre centinaia di sessioni nei comparti lattiero caseari; ad essi si aggiungono 538 verifiche nell'ambito degli allevamenti bovini e ovini e ben 2.484 visite di controllo condivise con l'Istituto Parma Qualità negli allevamenti suini. L'attività di controllo operata da Ineq nel corso del 2013 ha superato quella dell'anno precedente nella misura del 10% circa in termini di numero di visite ispettive condotte in un territorio dal quale rimangono escluse, per ora, solo le regioni del sud Italia. "Si tratta di un consuntivo ragguardevole – commenta il direttore di Ineq Francesco Ciani -, rappresentativo di un impegno quotidiano – in media 37 controlli al giorno - che peraltro costituisce una minima parte dell'attività che l'istituto sviluppa anche nella gestione di database implementati nell'ambito di reti di respiro sempre più nazionale ovvero nella esecuzione di programmi di controllo attraverso il laboratorio di analisi (3.570 campioni ufficiali di prodotti nel 2013), unitamente ad ulteriori centinaia di verifiche analitiche della materia prima o degli alimenti somministrati agli animali o del latte". In questo quadro un ruolo centrale continua a rivestirlo il settore della DOP Prosciutto di San Daniele, con oltre il 28% del totale delle attività rilevate, ma sono molti i settori non meno importanti dei quali oramai Ineq si occupa da anni con crescente impegno : dalla Mortadella Bologna Igp, ai Salamini italiani alla cacciatora Dop e allo Speck Alto Adige Igp. In crescita anche altri settori tra cui quello caseario e, in particolare, dei pecorini.
E il 2014 potrebbe chiudersi con altri importanti traguardi tagliati. "Si è infatti in attesa – spiega Ciani - della definitiva registrazione dell'Igp "Finocchiona" a Bruxelles – attesa tra la fine del 2014 e l'inizio del 2015 - per attivare un programma di controllo e di certificazione che coinvolgerà già inizialmente una cinquantina di salumifici toscani". La 'Finocchiona' è tipica della Toscana e si potrà chiamare così solo il salame stagionato nella regione secondo le regole stabilite dal disciplinare elaborato da una associazione di produttori che si è fatta carico dell'istanza oramai giunta al rush finale "e che consentirà all'istituto sandanielese – chiosa il direttore di Ineq - di controllare e garantire un altro dei grandi giacimenti italiani di qualità nel settore della salumeria tradizionale". In Toscana Ineq già dispone di una propria struttura operativa basata a Chiusi (Si), per l' esecuzione dei programmi di controllo del Prosciutto Toscano Dop e della Cinta Senese Dop, unitamente alle esigenze delle propaggini continentali dell'areale del Pecorino Romano Dop.




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