sabato 15 novembre 2014

Eima, il resoconto della seconda giornata

Il ministro Martina: "Dietro il tema dei giovani in agricoltura c’è quello della modernizzazione". E annuncia una legge sul suolo agricolo a breve. Macchine agricole, mercati e contoterzismo tra i temi affrontati nel ricco programma convegnistico.

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 "Il fatto che in Italia ci siano pochi giovani e che la nostra presenza di imprenditorialità giovanile sia al di sotto della media europea purtroppo è un dato che ci trasciniamo da tempo, e ne sono consapevole".
Con queste parole il ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha idealmente aperto il convegno dedicato ai giovani in agricoltura, promosso nella seconda giornata di Eima International dall’Informatore Agrario in collaborazione con FederUnacoma, Nomisma e Cattolica Assicurazioni.
"Tale questione per me è la madre di tutte le questioni – ha aggiunto il ministro - perché dietro il tema dei giovani in agricoltura c’è quello dell’innovazione delle tecnologie e della modernizzazione". 

Focus sui giovani sì, ma nell'ambito di una visione di insieme più ampia: "Qui c’è un pezzo di Italia manifatturiera che incrocia il settore primario in un equilibrio che ci invidiano in tutto il mondo. Io credo molto moltissimo nell’interazione tra filiere, in un nuovo rapporto tra meccanica agricola e sviluppo del settore primario" ha aggiunto Martina.

A fronte di segnali positivi che provengono dall’estero, il ministro ha espresso la propria preoccupazione per la fase complessa che sta attualmente attraversando il mercato interno; proprio per questo è necessario prevedere strumenti adeguati che permettano di portare a soluzione i nodi problematici del comparto.
"Io penso in particolare che il compito stia nell’ingaggiare le banche ad un rapporto più virtuoso, più diretto, più coraggioso soprattutto verso questo settore – ha detto Martina – noi dobbiamo favorire il più possibile gli investimenti in macchinari. E così come c’è stata la Sabatini per la manifattura classica, dobbiamo pensare a strumenti che aiutino e incentivino il rinnovo dei macchinari anche sul versante agricolo".

E tra gli strumenti individuati dal ministro ci sono i Piani di sviluppo rurale (Psr) che potrebbero essere ripensati per agevolare e sostenere la modernizzazione di macchinari e tecnologie agricole. Su questo si è aperto un tavolo di confronto tra ministero e Regioni; ancora non è stato raggiunto un punto di convergenza ottimale ma, come ha precisato Martina, la strada è aperta e la discussione deve andare avanti.

Ma il tema della modernizzazione riguarda anche e soprattutto il rinnovamento dei macchinari, che, secondo quanto indicato dal ministro, andrebbe sostenuto con strumenti finanziari adeguati e con politiche del credito improntate a una maggiore flessibilità.

Tornare a investire nella meccanizzazione è dunque la via maestra per sostenere in modo concreto un mercato interno che, dopo la forte flessione nelle vendite di trattori registrate nel corso degli ultimi anni, sembra destinato, nel 2015, a confermarsi al di sotto delle 19 mila unità. Questo dato è stato reso noto durante la conferenza stampa congiunta Agrievolution/Cema che ha tracciato gli scenari del mercato delle macchine agricole per il 2015.

"In Europa – ha detto Richard Markwell, presidente dell’associazione che rappresenta i costruttori europei – il 2014 dovrebbe chiudersi con un calo del mercato pari al 5% rispetto 2013".
Ciononostante, con un volume di ben 26 miliardi di euro per le macchine agricole, il Vecchio Continente – che pure presenta andamenti differenti tra i diversi Paesi - non solo mette a segno una delle migliori prestazioni mai realizzate, ma si conferma come il primo mercato mondiale in termini di valore davanti agli Sati Uniti (21 miliardi di euro) e alla Cina (14 miliardi).  Per quanto riguarda le previsioni relative al 2015,  la flessione dei prezzi delle commodity agricole e le incognite legate all’entrata in vigore del nuovo sistema di pagamenti della Pac potrebbero determinare – secondo le stime del Cema – un ulteriore calo, compreso tra il 5% e il 10%.

Le valutazioni del Cema trovano riscontro nelle analisi di scenario di Agrievolution, l’associazione che rappresenta produttori mondiali di macchine agricole. Dopo i livelli record raggiunti nel 2013  – si legge in una nota stampa dell’associazione – nel 2014 il mercato mondiale delle macchine agricole dovrebbe registrare un calo della produzione pari a circa il 5%, seguito – nel 2015 – da un’ulteriore, leggera flessione. Nei prossimi sei mesi, evidenzia ancora Agrievolution, le vendite dovrebbero continuare a diminuire in Asia e Oceania.

Di grandi temi agricoli, si è parlato anche in occasione del convegno dal titolo “Il contoterzismo, una risorsa per l'agricoltura italiana”, organizzato da New Business Media-Edagricole con Confai, Enama, FederUnacoma, Unacma, Unima e con la sponsorship di Bkt; durante questo incontro è stata presentata una ricerca di Nomisma sul contoterzismo italiano.

E sempre in tema di imprenditoria agricola si segnala la presentazione a cura di Agri 2000 del Rapporto 2014 dell’Osservatorio sull’innovazione delle imprese agricole dal titolo “Sostenibilità dei processi e redditività delle produzioni: a che punto sono le imprese agricole italiane”, mentre il convegno promosso da Aiia, FederUnacoma e Università di Pisa sul tema “Agricoltura e legalità: il contributo della ricerca in meccanica agraria e dei costruttori di macchine agricole al Consorzio Libera” ha aperto una finestra sulla responsabilità sociale d’impresa e sulle grandi questioni di rilievo sociale.

Nella seconda giornata della rassegna ancora in grande evidenza i temi legati alle agronergie con il Workshop promosso da Aiel/Cia/Agia in collaborazione con FederUnacoma ed Enama dal titolo “#RinnovabiliGiovaniAgricole, le energie del futuro” nel corso del quale alcuni giovani imprenditori agricoli hanno raccontato l’esperienza maturata in tale comparto.

Di taglio decisamente tecnico i due seminari promossi da Itabia nell’ambito di Eima Energy, dal titolo “La risorsa biomassa: elemento chiave per lo sviluppo della bioeconomia e della chimica verde” e “I progetti europei sulla meccanizzazione forestale e le biomasse: Infres e Slope”. I temi tecnici sono stati al centro anche del convegno Agricultural Industry Elexctronics Fundation (Aef): situazione e panoramica attività, promosso da Aef/FederUnacoma,  e di un altro incontro dal titolo “Una filiera innovativa per la trasformazione della frazione palabile dei reflui zootecnici in fertlizzante organico pellettato. I risultati del progetto Fitraref finanziato dal Mipaaf”, organizzato dall’Università Politcenica delle Marche, dal Cnr Imamoter e dal Cra. Promosso sempre da Aef l’incontro “Forma il formatore”.

La seconda giornata della kermesse ha visto anche numerose conferenze stampa organizzate da imprese quali Mitas, Kuhn Italia,  Agco (Haversting Breganze) e New Holland. Tra gli eventi stampa si segnala la presentazione della 47 ma edizione di Agriumbria, che ha visto la partecipazione del presidente di Umbriafiere, Lazzaro Bogliari, e del direttore dell’Enama Sandro Liberatori, il quale ha preannunciato la terza edizione del “Concorso Sicurezza” che si terrà proprio in concomitanza con la rassegna di Bastia Umbra.

Ieri hanno preso il via anche gli appuntamenti con i workshop di approfondimento promossi dall’Informatore Agrario, che accompagneranno lo svolgimento della rassegna fino a sabato 15 novembre. “Agrofarmaci: innovazione nell’applicaizone dell’uso sostenibile”, “Agroalimentare: le possibilità di occupazione per gli agronomi e l’integrazione di filiera”,  i temi trattati oggi. Tra gli appuntamenti fissi di Eima International 2014 si segnalano anche i seminari promossi da EuDaimon Engineering  dal titolo “Sicurezza e ambiente, la normativa cogente nel settore agroindustriale”; “Le certificazioni volontarie nel settore agroindustriale” e “Nuovi scenari e opportunità di sviluppo: Psr 2014-2020”).

Nella sua visita, infine, il ministro Martina ha annunciato che l’Italia potrebbe presto avere una legge a tutela del suolo agricolo: "È da anni che l’Italia aspetta questa legge – ha detto Martina – Devo dire che anche in altri Paesi ci hanno messo un po’ ad arrivare ad una legge definitiva... noi dobbiamo accelerare. L’obiettivo che ci siamo dati è chiudere entro la fine di quest’anno o al massimo entro le prime settimane del 2015".

1 commento:

  1. Sembra che i problemi dell'agricoltura in Italia - secondo il ministro Martina - dipendono dal fatto che i giovani non investono in agricoltura e zootecnia e che il motivo principale sia la mancanza dell’innovazione delle tecnologie e della modernizzazione.
    Io non sono ferrata in economia, però vedo le difficoltà della gente, e mi rendo conto che a nessuno passa per la mente che i giovani non investono se stessi e il loro futuro in agricoltura, non perché non c'è
    innovazione, ma perché vedono i loro genitori in balia di mercati che li vede sempre perdenti, che quando va bene svendono le loro produzioni e quando va male sono addirittura costretti a buttarle o darle come cibo agli animali. Se poi il problema è sostenere il mercato dei trattori e delle macchine agricole, che negli ultimi anni ha avuto un calo significativo nelle vendite: questo è un altro discorso che non può essere portato a motivazione della resistenza dei giovani ad investire in agricoltura.
    Detto ciò, quali potrebbero essere le conseguenze di una simile analisi fatta dal ministro? Incentiviamo l'acquisto di macchine agricole e tecnologie varie, così salviamo le industrie dei macchinari e nello stesso tempo portiamo i giovani in campagna, felici e contenti si salire sui trattori nuovi di zecca così produrre in maggior quantità della roba che poi non si riuscirà a vendere. Però nel frattempo, nonostante gli incentivi, gli agricoltori per comprare questi mezzi, devono mettere una quota parte che anche se a rate e con interessi bassi dovranno pur sempre pagare negli anni, ma se il mercato continua a penalizzare i produttori questi non potranno più pagare né le rate né le altre spese e allora si devono indebitare ulteriormente con le banche. E' questo il sistema che ha portato a fallimento molte aziende. Quindi chi ha visto svolgersi questo film sulla pelle propri genitori perché dovrebbe replicarlo? Certo, in questo modo si sono sempre salvate le industrie produttrici e i rivenditori dei trattori ma si sono affossati sempre di più i produttori, soprattutto quando si fa orecchie da mercante riguardo ai loro problemi di mercato, dei prodotti che da tutto il mondo arrivano in Italia a prezzi bassissimi costringendo i nostri produttori a chiudere perché non possono competere con quei prezzi. Quindi che lo si dica almeno chiaramente che si vuole salvare solo le industrie e disinteressarsi della sorte dei produttori italiani.

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