lunedì 17 novembre 2014

La Regione riconosce la strada dei formaggi

Foto di repertorio tratta da: "italiaatavola.net"
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 BELLUNO. Il settore lattiero caseario resiste alla crisi e, nel contempo, cresce la qualità dei prodotti. Di questo ne sono una dimostrazione le realtà premiate ieri mattina alla decima edizione del Concorso dei formaggi di latteria (Formaggi a San Martino), organizzato dalla Camera di commercio con la collaborazione della Strada dei formaggi e dei sapori delle Dolomiti Bellunesi.

Ad avere la meglio sui 60 formaggi presentati al Concorso provinciale sono state le specialità scelte da una commissione formata da esperti. Per la categoria “freschi” (formaggi a breve maturazione con stagionatura da 20 a 90 giorni), il primo premio è andato al Caseificio Formaggio di
Speloncia e al suo formaggio “Cuore”; secondo premio al “Casel Fresco” della Latteria di Camolino; terzo al “Fresco” della Latteria Cooperativa di Sedico.
“Speloncia” dell’omonimo Caseificio, “Cansiglio” e “Dolada” del Centro Caseario Allevatori sono invece i primi tre classificati nella categoria “mezzani” (tipici di latteria con stagionatura da 3 a 6 mesi), mentre le ricotte prescelte sono state quelle di Azienda agricola Bortoluzzi Davide di Pieve d’Alpago, Latteria di Lentiai e Cooperativa Agordino.
E ancora: il “Cansiglio non pressato” del Centro Caseario Allevatori si è aggiudicato il primo premio nella categoria “stagionati”, seguito dal “Binatega” della Cooperativa Agordino e dal “Piave Vecchio selezione Oro” della Lattebusche. Tra i “misti” i premi sono andati alla “Capra-lattica” della Framont Italia, alla “Tometta di pecora” della azienda agricola Bortoluzzi e, terzo premio, ancora alla Framont con “Pura Capra-presamico”. Fuori concorso la categoria “formaggi affinati o con spezie”, che ha visto premiare tre formaggi del Caseificio Piccolo Brite.
«C’è chi ha il petrolio nero e chi quello bianco, ovvero il latte. E quest’ultimo è il nostro caso», ha evidenziato Luigi Curto, presidente della Camera di commercio, ente che, a causa dei tagli, quest’anno non ha potuto sostenere economicamente la manifestazione. «La selezione per il concorso, che gode del sostegno della Banca popolare di Vicenza, non è stata semplice. La qualità dei prodotti è in continua crescita. E su questo dobbiamo puntare, perché l’enogastronomia è fenomeno non solo di alimentazione, ma anche di cultura e turismo. Credo sia doveroso ricordare anche la lungimiranza avuta 60 anni da coloro che hanno scommesso e si sono impegnati per far nascere Lattebusche».
E oltre alle realtà più conosciute, ne stanno nascendo di altre, messe in piedi anche sotto la spinta dei giovani. «Il settore non dà segni di cedimento», ha commentato ancora Curto. «Al concorso si presentando sempre facce nuove», ha aggiunto Massimo Simionato, presidente della Strada dei formaggi, sodalizio che svolge la propria attività da 6 anni e che conta 230 soci.
«La Strada è riuscita a ottenere il riconoscimento regionale. Questo ci darà la possibilità di partecipare a nuovi bandi di finanziamento. Ricordiamo che i risultati si ottengono se ci si presenta uniti sul mercato esterno». Il fatto che il settore lattiero caseario locale debba essere motivo di orgoglio è stato evidenziato anche da Alberto Marangon e Daniele Slongo di Veneto Agricoltura. «La qualità dei prodotti portati al concorso è cresciuta negli anni», hanno detto, «sia nella sostanza che nella cura del lato più “estetico”. I punteggi dei formaggi bellunesi sono stati in questo 2014 più alti rispetto agli anni precedenti: molti superano gli 80 punti. Ci sono grandi potenzialità che hanno ancora margini per crescere».

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