giovedì 4 dicembre 2014

La Russia accusa la Danone di mettere sul mercato prodotti scadenti se non adulterati. Il 20% è latte, il resto...

Fonte notizia:
MOSCA - Accuse pesantissime del ministro dell'agricoltura russo Nikolai Fedorov a multinazionali del calibro di Danone e PepsiCo, quest'ultima presente nel Paese dai tempi dei Soviet. Le loro controllate russe metterebbero sul mercato prodotti lattiero-caseari quanto meno di pessima qualità, se non adulterati.
"In questi prodotti c'è un massimo del 20% che proviene da latte vero, il resto è un miscuglio di latte, olio di cocco, olio di palma e altri additivi" ha detto secondo l'Itar-Tass. Parole tanto pesanti da convincere la potente associazione del business europeo Aeb a prendere posizione affermando di essere "fiduciosa che queste affermazioni non riflettano la posizione delle più alte autorità russe" però senza smentire - nel merito - le accuse.
La "potente associazione" invece di ribattere sperando di dividere il fronte avversario, avrebbe dovuto - se possedeva le prove - sbugiardare le accuse affermando che sono false.
Ma non l'ha fatto.
Peraltro la rapida escalation delle tensioni politiche tra Mosca e i governi
occidentali, per la crisi ucraina, ha avuto un impatto monumentale per le aziende alimentari che esportano prodotti in Russia. In risposta alle sanzioni occidentali, le autorità russe hanno imposto ad agosto un embargo su carne, pesce, latticini prodotti dagli Stati Uniti, Unione europea, Australia, Canada e Norvegia.
Aziende lattiero-casearie del calibro di Valio, FrieslandCampina e Arla o della carne come Atria, Danish Crown e HKScan hanno visto colpite seriamente le proprie esportazioni.
E un casus ben noto è stato rappresentato dal Parmigiano italiano, amatissimo a Mosca. Ma in sostanza hanno tutti sofferto molto. E Bruxelles è stata costretta a presentare fondi di emergenza per i produttori, a sostegno dei settori.
Sinora, le imprese internazionali che operano con impianti locali di produzione sono state in gran parte salvate dall'impatto dei divieti di importazione in Russia con fondi Ue, ma fino a quando sarà possibile?
Almeno, fino alla fine della scorsa settimana, quando appunto durante una visita a Omsk, Fedorov ha sferrato il suo attacco. E per chi conosce la storia della Russia sovietica, l'accaduto fa una certa impressione, tenendo conto che PepsiCo lavorava già con Mosca ai tempi di Khrusciov. E che le accuse alla Danone avranno eco anche in altri mercati, perchè si può essere o non essere d'accordo con la Russia sulle vicende ucraine, ma prodotti alimentari scadenti e truffaldini rimangono tali a Mosca, in Crimea e a Milano.

Nessun commento:

Posta un commento