CAGLIARI. Agroalimentare, Turismo, commercio, chimica, industria ed
energia: è da questi settori, che per tradizione e tipicità
rappresentano un'eccellenza, che può arrivare un contributo decisivo per
il rilancio dell’economia della Sardegna. Tra le migliori eccellenze
dell’isola Banca Intesa San Paolo - attraverso un comitato scientifico
esterno - ne ha individuate undici che si sono contraddistinte nei
propri settori. Domani nell’aula magna del rettorato di Cagliari alle
17.30 le aziende verranno premiate nel corso della terza edizione del
premio “Promuovere l'eccellenza per sostenere la crescita”.
Il concorso è stato organizzato dall’istituto di credito per attribuire
un riconoscimento a quelle imprese che, pur in un contesto difficile
come quello attuale, rappresentano il meglio della Sardegna. Le aziende
premiate sono: la Cooperativa Assegnatari Associati Arborea (3A),
Delphina Hotels and Resorts, la Cantina di Santa Maria la Palma di
Alghero, la Elcom, la Eredi Dessena Marmi, la Fluorsid, Fratelli Pinna
industria casearia, il Gruppo Loi, La Casa del Grano, La società
Sgaravatti Land e La Vigne Surrau.
Tra gli obiettivi del concorso non c'era solo quello, concreto, di
valorizzare chi ha operato bene in un momento particolarmente difficile
per l'economia. Ma anche, e soprattutto, la necessità di rilanciare la
fiducia. Alla premiazione saranno presenti i rettori delle due
università sarde e i direttori dei due quotidiani dell’isola.
La Cooperativa Assegnatari Associati Arborea (3A) ha quasi 60 anni di vita ed oggi è il principale polo produttivo del comparto lattiero – vaccino in Sardegna.
La Delphina Hotels and Resorts è una catena
alberghiera la cui mission aziendale, che nasce dall’amore dei
proprietari per la propria terra, è offrire un’ospitalità mediterranea
autentica in luoghi unici.
Nelle Cantine di Santa Maria la Palma ad Alghero si
coltivano soprattutto i vitigni della tradizione sarda. I più famosi
sono forse il Cannonau ed il Vermentino, quelli che basta nominare per
evocare la Sardegna e i suoi vini.
La Elcom è un’azienda nata a Sassari nel 1978,
divenuta ormai da tempo leader in Sardegna per le forniture di materiale
elettrico e illuminazione.
Gli Eredi Dessena portano avanti la tradizione di famiglia nel campo dell’estrazione del marmo di Orosei, esportando anche nei mercati esteri.
La Fluorsid è un’azienda attiva nel settore chimico
dal 1969 ed è da considerarsi una delle aziende storiche del comparto
minerario-chimico della Sardegna.
I Fratelli Pinna di Thiesi mandano avanti l’azienda
storica del settore lattiero caseario. Ai capostipiti si devono le prime
esportazioni regionali di Pecorino Romano negli Usa.
Il Gruppo Loi è tra i principali operatori turistici
sardi con 17 eccellenti strutture ricettive nella costa orientale sarda.
Grazie ad oltre 50 anni di esperienza,
La Casa del Grano è considerata l'azienda leader nella produzione di tipi tradizionali di pasta sarda.
La società Sgaravatti Land Arl si occupa della produzione e commercializzazione di piante da esterno in Sardegna e recentemente anche nei mercati esteri.
La Vigne Surrau è un’azienda giovane e innovativa
sviluppata nel solco della tradizione Gallurese. La scelta dei vitigni è
tradizionale ma la vinificazione è innovativa.
"...un riconoscimento a quelle imprese che, pur in un contesto difficile come quello attuale, rappresentano il meglio della Sardegna. fra le aziende
RispondiEliminapremiate la Cooperativa Assegnatari Associati ARBOREA (3A)... il principale polo produttivo del comparto lattiero – vaccino in Sardegna". Mi sembra che qualche anno fa si era provato a Ragusa ad iniziare qualcosa di simile, ma poi le stesse cooperative che dovevano convergere in un unico polo (se non ricordo male si chiamava Cosilat) l'hanno fatto fallire, chissà per quale motivo. Forse solo perchè persone incompetenti e con la vista miope vanno tenuti per anni sulle stesse sedie dagli allevatori stessi: sono presidenti, vicepresidenti, direttori e consiglieri delle minicooperative, dei sindacati e dei parassitai vari. Per cui se oggi siamo arrivati a questo punto, senza nessuna via d'uscita, a farci schiacciare dal mercato del latte è solo e unicamente dovuto alla stupida ignoranza degli allevatori siciliani e ragusani.