giovedì 13 novembre 2014

Ecco le undici aziende che superano la crisi



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CAGLIARI. Agroalimentare, Turismo, commercio, chimica, industria ed energia: è da questi settori, che per tradizione e tipicità rappresentano un'eccellenza, che può arrivare un contributo decisivo per il rilancio dell’economia della Sardegna. Tra le migliori eccellenze dell’isola Banca Intesa San Paolo - attraverso un comitato scientifico esterno - ne ha individuate undici che si sono contraddistinte nei propri settori. Domani nell’aula magna del rettorato di Cagliari alle 17.30 le aziende verranno premiate nel corso della terza edizione del premio “Promuovere l'eccellenza per sostenere la crescita”.
Il concorso è stato organizzato dall’istituto di credito per attribuire un riconoscimento a quelle imprese che, pur in un contesto difficile come quello attuale, rappresentano il meglio della Sardegna. Le aziende premiate sono: la Cooperativa Assegnatari Associati Arborea (3A),
Delphina Hotels and Resorts, la Cantina di Santa Maria la Palma di Alghero, la Elcom, la Eredi Dessena Marmi, la Fluorsid, Fratelli Pinna industria casearia, il Gruppo Loi, La Casa del Grano, La società Sgaravatti Land e La Vigne Surrau.
Tra gli obiettivi del concorso non c'era solo quello, concreto, di valorizzare chi ha operato bene in un momento particolarmente difficile per l'economia. Ma anche, e soprattutto, la necessità di rilanciare la fiducia. Alla premiazione saranno presenti i rettori delle due università sarde e i direttori dei due quotidiani dell’isola.
La Cooperativa Assegnatari Associati Arborea (3A) ha quasi 60 anni di vita ed oggi è il principale polo produttivo del comparto lattiero – vaccino in Sardegna.
La Delphina Hotels and Resorts è una catena alberghiera la cui mission aziendale, che nasce dall’amore dei proprietari per la propria terra, è offrire un’ospitalità mediterranea autentica in luoghi unici.
Nelle Cantine di Santa Maria la Palma ad Alghero si coltivano soprattutto i vitigni della tradizione sarda. I più famosi sono forse il Cannonau ed il Vermentino, quelli che basta nominare per evocare la Sardegna e i suoi vini.
La Elcom è un’azienda nata a Sassari nel 1978, divenuta ormai da tempo leader in Sardegna per le forniture di materiale elettrico e illuminazione.
Gli Eredi Dessena portano avanti la tradizione di famiglia nel campo dell’estrazione del marmo di Orosei, esportando anche nei mercati esteri.
La Fluorsid è un’azienda attiva nel settore chimico dal 1969 ed è da considerarsi una delle aziende storiche del comparto minerario-chimico della Sardegna.
I Fratelli Pinna di Thiesi mandano avanti l’azienda storica del settore lattiero caseario. Ai capostipiti si devono le prime esportazioni regionali di Pecorino Romano negli Usa.
Il Gruppo Loi è tra i principali operatori turistici sardi con 17 eccellenti strutture ricettive nella costa orientale sarda. Grazie ad oltre 50 anni di esperienza,
La Casa del Grano è considerata l'azienda leader nella produzione di tipi tradizionali di pasta sarda.
La società Sgaravatti Land Arl si occupa della produzione e commercializzazione di piante da esterno in Sardegna e recentemente anche nei mercati esteri.
La Vigne Surrau è un’azienda giovane e innovativa sviluppata nel solco della tradizione Gallurese. La scelta dei vitigni è tradizionale ma la vinificazione è innovativa.

1 commento:

  1. "...un riconoscimento a quelle imprese che, pur in un contesto difficile come quello attuale, rappresentano il meglio della Sardegna. fra le aziende
    premiate la Cooperativa Assegnatari Associati ARBOREA (3A)... il principale polo produttivo del comparto lattiero – vaccino in Sardegna". Mi sembra che qualche anno fa si era provato a Ragusa ad iniziare qualcosa di simile, ma poi le stesse cooperative che dovevano convergere in un unico polo (se non ricordo male si chiamava Cosilat) l'hanno fatto fallire, chissà per quale motivo. Forse solo perchè persone incompetenti e con la vista miope vanno tenuti per anni sulle stesse sedie dagli allevatori stessi: sono presidenti, vicepresidenti, direttori e consiglieri delle minicooperative, dei sindacati e dei parassitai vari. Per cui se oggi siamo arrivati a questo punto, senza nessuna via d'uscita, a farci schiacciare dal mercato del latte è solo e unicamente dovuto alla stupida ignoranza degli allevatori siciliani e ragusani.

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