(AGIELLE) - Milano - Le previsioni produttive nel lattiero-caseario sono
nettamente orientate al rialzo: il 41% prevede una crescita delle
quantità prodotte nel 2014 rispetto al 2013, mentre solo l’11% dichiara
un possibile calo (indice sintetico pari a +0,3). Positiva risulta anche
l’evoluzione del fatturato, con poco meno della metà degli intervistati
(46%) che dichiara una crescita, il 38% che registra una situazione di
stabilità e il 16% che segnala una riduzione, determinando un indice
sintetico (+0,3) tra i più positivi tra tutti i settori agricoli. Il
dato riflette l’andamento positivo del prezzo del latte alla stalla
determinato dai contratti degli allevatori con le principali imprese del
settore e delle quotazioni del Grana Padano, nonostante il calo
registrato dal Parmigiano Reggiano. Negative invece le
valutazioni sulla domanda di mercato, confermate dall’andamento cedevole delle quotazioni del latte spot, anche se l’indice (pari a -0,25) risulta comunque uno dei migliori a livello settoriale. Il livello critico raggiunto dalle spese produttive, giudicate ancora in crescita da quasi la metà degli intervistati (49%), rischia di vanificare gli effetti derivanti dall’aumento del prezzo del latte alla stalla, determinando così una redditività che per il 31% degli intervistati è ancora insoddisfacente (26% quanti invece la ritengono positiva): l’indice sintetico risulta leggermente negativo (-0,05) e in linea con il dato complessivo. Le valutazioni sull’andamento del settore rispetto al trimestre precedente vedono comunque prevalere i giudizi di miglioramento, determinando uno tra i pochi indici settoriali positivi (+0,07) dell’agricoltura lombarda. I dati emersi successivamente al secondo trimestre non lasciano però spazio a previsioni confortanti per l’immediato futuro, data la mancanza di un rinnovo dei contratti sul prezzo del latte alla stalla, scaduti a giugno, il calo più deciso delle quotazioni del Grana Padano a partire dal mese di luglio e le conseguenze negative che l’embargo russo di prodotti agroalimentari avrà sul settore lattiero-caseario europeo
valutazioni sulla domanda di mercato, confermate dall’andamento cedevole delle quotazioni del latte spot, anche se l’indice (pari a -0,25) risulta comunque uno dei migliori a livello settoriale. Il livello critico raggiunto dalle spese produttive, giudicate ancora in crescita da quasi la metà degli intervistati (49%), rischia di vanificare gli effetti derivanti dall’aumento del prezzo del latte alla stalla, determinando così una redditività che per il 31% degli intervistati è ancora insoddisfacente (26% quanti invece la ritengono positiva): l’indice sintetico risulta leggermente negativo (-0,05) e in linea con il dato complessivo. Le valutazioni sull’andamento del settore rispetto al trimestre precedente vedono comunque prevalere i giudizi di miglioramento, determinando uno tra i pochi indici settoriali positivi (+0,07) dell’agricoltura lombarda. I dati emersi successivamente al secondo trimestre non lasciano però spazio a previsioni confortanti per l’immediato futuro, data la mancanza di un rinnovo dei contratti sul prezzo del latte alla stalla, scaduti a giugno, il calo più deciso delle quotazioni del Grana Padano a partire dal mese di luglio e le conseguenze negative che l’embargo russo di prodotti agroalimentari avrà sul settore lattiero-caseario europeo
Nessun commento:
Posta un commento