giovedì 4 settembre 2014

Filiera lunga per i suini: non a Bagnolo, ma a Carpi

Da luglio l'Opas ha avviato un'attività in conto macellazione con l'Italcarni. Tra i conferenti anche soci della coop che voleva rilevare il Virgilio.

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Gli allevatori di suini da tempo volevano accorciare il percorso tra la produzione e il consumo, facendo un passo avanti verso il mercato finale. In quest’ottica, si era inserito il progetto, da parte della cooperativa “Virgilio da allevamenti italiani”, volto a rilevare dal consorzio Virgilio il macello cooperativo di Bagnolo, che ha chiuso i battenti la scorsa primavere. La proposta della cordata di allevatori, tuttavia, da tempo è caduta nel silenzio più assoluto. Questo non significa che il progetto di accorciare la filiera sia tramontato. Al contrario: da luglio, l’Opas - Organizzazione di produttori allevatori di suini di San Giorgio di Mantova - ha iniziato un’attività in conto macellazione, il che significa che si portano i suini al macello, si paga il servizio e poi si vende autonomamente la carne, avvicinandosi quindi
al mercato di sbocco. La struttura scelta, tuttavia, non è mantovana: è l’Italcarni di Carpi, della quale l’Opas è da tempo socia.
«L’accorciamento della filiera è da sempre l’obiettivo per le produzioni Dop - conferma Lorenzo Fontanesi, presidente dell’Opas - e l’attività in conto macellazione serve proprio per provare a entrare su un nuovo mercato». Sembra ancora presto per stilare un primo consuntivo: «Siamo partiti da poco più di un mese - spiega Fontanesi -: gli inizi, in genere, sono sempre piuttosto complicati, visto che bisogna inserirsi in situazioni nuove. Per il momento, tuttavia, possiamo dire di essere soddisfatti».
Tra i soci dell’Opas che conferiscono i suini all’Italcarni ci sono anche alcuni dei promotori di “Virgilio da allevamenti italiani”. Un fatto che non può che avere un solo significato: vedendo le difficoltà di concretizzazione dell’operazione Bagnolo, si è perseguito lo stesso obiettivo in modo differente.
Il fatto che il fronte del macello Virgilio sia da tempo immobile è confermato da Stefano Salvarani, che della cooperativa di allevatori è socio. «Non si è mosso nulla - rileva l’allevatore - e per questo alcuni hanno scelto di seguire altre strade per ottenere il risultato voluto. Noi avevamo messo nell’operazione Bagnolo tutta la nostra buona volontà, e il fatto che ora si facciano le stesse cose altrove significa che le possibilità c’erano. Al momento attuale, la realtà è questa - conclude Salvarani -, anche se non è detto che se gli scenari dovessero cambiare, non si possa ritornare all’dea originaria».
In assenza di compratori per il macello, il Consorzio Virgilio ha già stabilito di trasferire a Bagnolo la controllata Euroformaggi, che attualmente ha sede a Valeggio.(l.g.)

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