Come cambierà il mercato del latte
- Ci sarà una crescita globale dei consumi di latte e di derivati.
- Aumenterà la richiesta di prodotti d elevato valore aggiunto (trasformati).
- Avranno un ruolo strategico i paesi emergenti, con consumi in forte crescita.
Le prospettive di crescita della domanda
In particolare, le aree dove ci si aspetta una più marcata crescita della domanda di latte e derivati sono Asia, America Latina, Cina, India, Messico e Arabia Saudita. In dieci anni, si stima un aumento del +60% di formaggi in Arabia Saudita, del +40% di latte in Cina e Usa, del +35% di burro in India e Iran.
Il latte in UE fino al 2022
- La domanda passerà da 121 milioni di tonnellate a 125 milioni.
- La produzione passerà da 140 milioni di tonnellate a 148 milioni.
- Il surplus esportabile passerà da 19 milioni di tonnellate a 22 milioni.
La dinamica del prezzo
Le quotazioni nei primi anni duemila oscillavano appena sopra il prezzo di intervento; successivamente i prezzi europei si sono sempre più avvicinati ai prezzi mondiali. Un fenomeno che si ripeterà nei prossimi anni.Il problema numero 1
Il problema cruciale continuerà a essere la volatilità dei prezzi, che si prevede possa continuarecon caratteristiche simili a quelle degli ultimi anni. Questo problema è particolarmente accentuato per le produzioni zootecniche, dove la volatilità interessa sia il versante dei ricavi che quello dei costi.
Cosa deve fare l’Italia
- Creazione di una piattaforma di monitoraggio dei prezzi e delle quantità scambiate, in modo da «anticipare» i movimenti anomali del mercato.
- Facilitare l’utilizzo da parte degli agricoltori di strumenti «di mercato» per fronteggiare la volatilità dei prezzi (futures markets).
- Realizzare in modo adeguato lo strumento volontario di assicurazione dei redditi previsto dalla riforma della PAC (quando la perdita di reddito eccede il 30%, il produttore partecipante può ottenere un rimborso fino al 70% della perdita, contribuendo a un fondo mutualistico).
- Favorire la creazione di O.P. «commerciali», che abbiano davvero la disponibilità del prodotto dei soci.
- Favorire la formazione di O.P. di dimensioni adeguate (minimi di legge, incentivi fiscali…)
- Favorire la crescita degli organismi interprofessionali (tutta la filiera rappresentata) sulla base degli esempi migliori esistenti.
- Sul tema delle DOP, attuare dei piani di produzione previsti dal pacchetto latte per evitare sovrapproduzioni e caduta dei prezzi.
Le stalle in Italia
- In dieci anni siamo passati da 61 mila a 37 mila stalle da latte.
- L’83% del latte prodotto in Italia viene dal Nord (il 41% dalla sola Lombardia).
- Al Sud rimane la produzione legata a prodotti caseari tipici.
Chi rimarrà sul mercato
Nel post quote, si presume rimarranno due tipologie di aziende:- con numero di capi tra 50 e 100 a conduzione familiare;
- con numero di capi tra 100 e 300 di tipo imprenditoriale.
Dov’è il mercato?
- In Italia, perché importiamo latte per oltre 2 milioni di tonnellate all’anno, oltre che molto formaggio.
- Nel mondo, perché la richiesta aumenterà.
Uno dei maggiori problemi sta proprio in questo passaggio da 5 a 22 miliardi di euro: si tratta di un differenziale troppo alto, che penalizza gli allevatori.
Occorre dunque riequilibrare la distribuzione del valore lungo la filiera: il problema va risolto dai produttori, che devono aggregarsi e sfruttare il Pacchetto Latte.
La frammentazione del mercato
- Su 37 mila totali, sono ben 23 mila le stalle italiane che producono solo fino a 2.000 quintali all’anno di latte.
- Appena 1.900 stalle producono oltre 20.000 quintali di latte all’anno.
- 6.000 stalle producono fino a 5.000 quintali all’anno.
Chi fa il prezzo del latte?
- Lactalis (Besnier) fattura latte per 5 miliardi di euro in Italia.
- Granarolo e Virgilio fatturano latte per 400 milioni e Soresina per 300 milioni.
- Dunque non riusciamo a fare squadra e siamo divisi e frammentati di fronte agli acquirenti.
La stalla vincente del futuro
La stalla vincente del futuro sarà quella che applicherà un modello gestionale efficiente. Il che significa:- Tenere la stalla piena. Aumentare del 10% i capi, senza infrangere la soglia del benessere, equivale ad un aumento del prezzo del latte di circa 2 euro/quintale.
- Avere vacche fresche, sane e produttive.
- Sostituire le vacche non remunerative.
- Ottenere i premi qualità per il latte conferito.
- Produrre in azienda foraggi di pregio.
- Avere vacche che continuano a partorire.
- Controllare bene i costi e intervenire dove ci sono anomalie.
Quanto costa produrre latte in azienda
Per migliorare
L’aumento della produzione e della qualità del latte passa attraverso:- Il benessere animale;
- L’innovazione tecnologica;
- I percorsi agronomici innovativi;
- La managerialità gestionale e commerciale dell’allevatore.
Inoltre, con la nuova Pac ci saranno grandi opportunità per chi applica la sostenibilità, che significa:
- Introdurre le minime lavorazioni al terreno per aumentare la sostanza organica stabile, migliorare la struttura degli aggregati e sequestrare il carbonio.
- Razionalizzare l’uso dell’acqua irrigua.
- Valorizzare i liquami e i digestati con nuovi sistemi di distribuzione con interramento.
- Applicare l’agricoltura di precisione.
- Razionalizzare la distribuzione di concimi e agrofarmaci sulla base delle reali necessità delle colture.
- Realizzare le mappe di raccolta per valutare le differenze di produzione sito-specifiche e intervenire in modo mirato nella definizione del piano agronomico dell’anno successivo.
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